In questi giorni, sul nuovo quotidiano di Puglia, si è accesa una discussione interessante. Tutta la discussione poggia sul ha confronto tra la Gallipoli degli anni '90 con la Gallipoli del primo decennio del nuovo millennio. Ecco alcuni interventi. Manca quello del giornalista che ha dato avvio alla discussione, cercherò di recuperarlo.
Ecco cosa diceva il sindaco Venneri
Al sindaco rispondeva il coordinatore del PD Luigi Natali
Poi ieri ha detto la sua anche il Cons. Giuseppe Coppola
Ed infine oggi triplice intervento Venneri che risponde a Natali, Barba che risponde a Coppola, infine il cons. De Marini che dice la sua.
Se a qualcuno interessa la discussione possiamo parlarne.
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Discussione politica a Gallipoli? Roba da non crederci... difatti la lettura degli interventi mi ha molto molto deluso. Il nostro caro sindaco ha dato prova ancora una volta di vendere aria fritta; ad esempio, non mi risulta che sia stato lui ad avviare il discorso per la realizzazione del parco del pizzo, nè tantomeno di aver dato il là alla realizzazione del depuratore. Correggetemi se sbaglio. Il sindaco Venneri dimentica o fa finta di aver dimenticato, com'era Gallipoli negli anni '90. La città viveva con entusiasmo, con speranza, anche con tante illusioni. Magari la classe politica ci prendeva in giro anche allora, ma oggi cosa ci è rimasto? La presa in giro e basta. Negli anni '90, come giustamente detto da altri, Gallipoli ha avuto una grande notorietà a livello nazionale, forse irripetibile; ancora oggi viviamo di quella notorietà. Se oggi mi viene chiesto da dove vengo, io che sono al nord, posso rispondere "Gallipoli", perchè tutti sanno dov'è; i più loquaci mi dicono di conoscere Gallipoli come il paese di d'alema, non sto scherzando. Rifletta Venneri su questo e riconosca che quell'immagine di Gallipoli è ancora viva. Alla faccia di uno stand alla BIT di Milano! Era puerile l'dea di realizzare un grosso mercato ittico all'ingrosso con il pescato che arrivava su nastri trasportatori? Forse sì, ma è pure sicuro che non c'è stata la tenacia di proseguire nel progetto negli anni. Ricordo da piccolo quello scempio che era su via Kennedy, e che in quegli anni fu sostituito da una bella piazza su cui ancora oggi la comunità può contare. In quegli anni si pensò di abbellire il lungomare, non sarà uscito un granchè, ma, almeno è stato fatto. In quegli anni si pensò alla chiusura del centro storico; oggi mi fa ridere che Venneri lo consideri un suo obiettivo, e un obiettivo raggiunto. Ma stiamo scherzando? Il centro storico è tutt'ora, anche d'estate, una selva di motorini e di auto grazie i pass elargiti a pioggia, indiscriminatamente. Una vergogna. Negli anni '90 si pensò al rifacimento del corso roma e alla risistemazione del basolato nel centro storico. Oggi corso roma è pieno di cicche per terra e il basolato è stato sfregiato dall'asfalto. Erano un baraccone le gare di off-shore? Forse sì, ma ora cosa abbiamo? E i muretti a secco per contenere la sabbia lungo i lidi? Ora ancora godiamo dei benefici di quell'opera, sennò non avremmo manco più la sabbia. Fasano era un megalomane, un reuccio, ma sono pur sempre stati anni ruggenti; non direi Gallipoli da bere, che è una definizione un pò frivola; una Gallipoli al massimo "da mangiare", quando al bastione si imbastivano le larghe intese della politica nazionale davanti a una zuppa di pesce. Ora, il nulla. Prendiamo la replica del nostro sindaco sul quotidiano al comunicato del PD; è il segno di un isterismo politico, del tipo: buttiamola in mischia tanto chissenefrega. E poi c'è lo sfascio morale. L'inchiesta che coinvolge Fasano, per il momento. La città abbondonata ai rifiuti, e ci dobbiamo anche sentir dire, a fine consolatorio, che l'emergenza riguarda più comuni. Benissimo. Peccato che nel frattempo il nostro comune abbia realizzato una raccolta differenziata dei rifiuti pari a zero. E l'ecocentro? Dopo che provvidenzialmente (ma misteriosamente) si è bloccata la realizzazione in via pavia, stiamo ancora aspettando gli "atti concreti" (come piace dire al Venneri) per la realizzazione del nuovo ecocentro in zona peep3. Beffa delle beffe, si realizzano le caste di cittadinanza. Se vivi nel centro storico o sul corso, avrai sempre il cassonetto vuoto. Altrove, puoi sprofondare tra le tue rumate, tanto nessuno le raccoglierà. Non so dare una degna conclusione a questo mio intervento, ma di sicuro i sentimenti che mi hanno animato sono stati una grossa amarezza per i tempi che corrono, e devo dire anche un pò di nostalgia per i tempi andati. Forse ero ragazzetto e tutto mi sembrava più bello, eppure mi dico magari tornassero quei periodi, la voglia di cambiare il volto della città, di abbellirla, di pensare al bene della comunità e sognare un pò. Sognare un pò, perchè la realtà è davvero brutta.
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