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Gallipoli Virtuale
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la questione morale gallipolina (anche qui: Ospite) |
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Spedito - 09/12/2009 : 14:39:36
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E' uno spasso leggere le dichiarazioni del vicesindaco a firma dell'on. Barba. Parlare di rispetto istituzionale, di regole costituzionali e di controllo dell'operato della Giunta. Forse qualcuno dovrebbe spiegare al Prof. De Matteis prima e all'onorevole acculturato poi, che il problema è la stessa maggioranza. Un gruppo di baldanzosi signori, orgogliosi nullafacenti che scaldano sistematicamente lo scranno di Palazzo Balsamo (alcuni di loro fra l'altro abusivamente). Persone che si sono sempre dimostrate incapaci di dialogare e di operare nell'interesse di Gallipoli e dei gallipolini. Hanno sempre avuto premura di curare i propri interessi dando sfogo al loro ego e in molti casi a quello dell'onorevole, bocciando in modo prestesuoso delibere presentate dall'opposizione solo perchè in contrasto con i loro interessi o meglio con gli interessi dell'onorevole. Non hanno mai perso occasione per dimostrare tutta la loro arroganza sbeffeggiando tutto e tutti, non avendo mai rispetto per il ruolo che sono stati chiamati a ricoprire e venendo meno proprio a quella funzione di controllo che tutti i consiglieri comunali hanno il dovere di esercitare verso la Giunta comunale. Non un interrogazione al sindaco, non una proposta di delibera che non provenisse dalla Giunta dopo un lungo tira e molla con i singoli consiglieri; solo chiacchere, in molti casi musi lunghi, e in altri strampalate proposte come quella partorita dal consigliere Liaci. Pensandoci su tre secondi è proprio meglio il tutti a casa.
Modificato da - Il Nomade on 09/12/2009 14:47:17
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Lillopop
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Spedito - 09/12/2009 : 17:58:56
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Citazione:Ve lo ripropongo per una eventuale riflessione da parte dei forumisti: “Quindi: bando alle chiacchiere ed alle ciarle! Chi deve amministrare, amministri! Senza remore e senza paura. Chi deve controllare, controlli! Con coerenza e correttezza istituzionale! Chi preferisce o è costretto a stare a casa a dormire, dorma. Le strumentalizzazioni non servono a nessuno e sarebbe bene evitarle per il bene della cosa pubblica.
Originariamente inviato da ElioPindinelli - 09/12/2009 : 14:00:44
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Mi stupisce che Pindinelli non abbia colto la sfumatura del messaggio. Il dormiente è il preside in pensione. E' noto a tutti infatti che in numerosi casi le commissioni ed altre ben più importanti riunioni in luoghi riservatissimi, non si siano potute tenere in alcuni orari del pomeriggio, proprio perchè il suddetto consigliere comunale non poteva rinunciare alla pennichella pomeridiana (in alcuni casi usata come scusa per non presentarsi). Di qui il messaggio tra le righe: "Chi preferisce o è costretto a stare a casa a dormire, dorma". Un modo poco celato per dire tieni la bocca chiusa. Se non sono messaggi intimidatori questi?!
Auf Wiedersehen
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Spedito - 09/12/2009 : 21:43:42
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.... intanto chiacchere e ciarle sono sinonimi, quindi un inutile ed allungato brodo, tanto per cercare di dire più cose, non dicendo molto di più.
Eppoi, sarà che manco da Gallipoli da tanto, ma spiegatemi o voi indigeni, che razza di cielo stellato avete la fortuna di poter guardare molto spesso? Ma non sarà lo stesso cielo stellato che riesco a vedere anch'io?
Che comunicato, veramente un pezzo da incorniciare e rileggere tutti i giorni ........ anche seduti davanti al camino con i nostri nipotini sulle ginocchia ..... " ....... ascoltate cari nipotini, e ricordate per tutta la vita ciò che i nostri Avi Amministratori dissero tanti anni fà ....... "
MA VA.........
Lollipop la sà lunga. L'interpretazione del ..... Chi preferisce o è costretto a stare a casa a dormire, dorma. se è davvero così, è una sorpresa: quasi un pizzino non scritto .......
Oggi rimestando in questo Forum, ho trovato questo pezzo di Elio Pindinelli; non sò in che periodo fu scritto (forse 2003?), ma l'ho trovato assolutamente attuale .....
Anelito gallipolino
Dannato eternamente a patire, naufrago e derelitto dall’onde irate e tra le squarciate vele, sento, talvolta, d’esser sommerso e simile m’accorgo d’apparire a questo scoglio antico, intriso di salse fragranze marine, ferito da crudeli assedi d’avide armate nemiche e dal furor delle bufere d’incupìti vernali marosi.
Non violento turbine aspro e selvaggio agita l’onde della mia quiete umana, ma un venticello gelido sibila, s’insinua, vorticando a mulinello, tra i contorti vicoli antichi dove, rugose anime inquiete, abbarbicate, ancora, come a bastioni, ad aride sembianze e a cupide gelosie, acquattate, tra i muri calcinati, simili sono a notturni rapaci, a predare intente e a lucrar consenso.
Esse allor, con facile lusinga, altrui virtù castigano, d’invidia oggetto e di sorda gelosia, non curandosi, alfin, che simile al maroso è quel putrido venticello, anzi tentando d’impedir al navigante al sospirato porto il passo.
Essi però non sanno che, pur tra l’ira sorda della bufera, i remi mozzi e le squarciate vele, al largo, la mole alta e possente di un bianco faro frange, ancora, la sua luce abbacinante contro gli spalti antichi di una rocca invitta, ch’è l’anima mia, melanconica e fiera, quando s’alza, tuttora, a disfidar la sapida burrasca della vita e sorregge intrepida questa, superstite, a volte fragile carena, ch’anelo far riposare, un giorno, per una nuova eternità, nel pietoso solco sassoso, arso e dolente.
Laddove vorrò mirare, ancor, le tiepide albe con gli infuocati tramonti e traghettar nell’infinito l’anelito antico di noi figli della remota terra della felicità.
Illustre conforumiano
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Spedito - 10/12/2009 : 06:49:14
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Ma voi saete che, amabilmente e scherzosamente, qualcuno ha affibbiato il nomignolo di "pizzini" proprio ad uno dei noti personaggi di cui tanto si "ciarla" in questi ultimi tempi? :) Sarà un caso? Lollipop ha esattamente centrato il senso del messaggio in codice di "Vincenzo della Nafta".
Citazione "........Lollipop la sà lunga. L'interpretazione del ..... Chi preferisce o è costretto a stare a casa a dormire, dorma. se è davvero così, è una sorpresa: quasi un pizzino non scritto ......."
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Spedito - 10/12/2009 : 08:38:28
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Era chiaro che il messaggio di Barba fosse di tipo intimidatorio e chi ha mai detto il contrario!!!C'è anche qualcuno che ha detto in riunione di maggioranza<m...a x me ,m...a x tutti! Oggi nuovamente su entrambi i giornali che si occupano di cronaca locale,si parla di candidati sindaci coinvolti nel voto di scambio alle ultime comunali.Ora sarebbe veramente il caso che tutti gli indagati facessero un passo indietro sia per dare serenità alla magistratura sia per dare serietà al consiglio comunale. La dimissione di almeno questi elementi indagati è certamente necessaria : Dimostrate in questo modo di voler bene al vostro paese!
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Spedito - 10/12/2009 : 09:56:31
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Citazione: Oggi rimestando in questo Forum, ho trovato questo pezzo di Elio Pindinelli; non sò in che periodo fu scritto (forse 2003?), ma l'ho trovato assolutamente attuale .....
Originariamente inviato da kashiwara - 09/12/2009 : 21:43:42
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Kashi, amico mio...quale anelito gallipolino??? In questo siamo rimasti in pochi a credere ancora nell'assurdo. La composizione che hai ripreso da un vecchio post è datata 2 maggio 2003 e chi ha memoria sa che qualche poetastro aveva tentato anche la via della diffamazione rifugiandosi nello pseudonimo. Quel componimento scaturì di getto come reazione della mia anima nei confronti di un ambiente cittadino purtroppo monopolizzato da "rugose anime inquiete" corrose dall'invidia e dalla gelosia verso coloro che, a differenza loro, non avevano mai posto sul mercato la propria coscienza e la propria libertà. Mi illudevo ancora, e nonstante tutto, che quell'"anelito gallipolino", che per me rappresenta la virtù dei nostri padri, avrebbe alla fine vinto, non foss'altro per l'ostinata caparbietà di chi si batteva tenendo ferma la barra del timone verso quel possente faro che illumina costantemente la mente e le azioni dei giusti. Era il messaggio che dedicavo soprattutto alle mie figlie dalle quali forse pretendevo una sorta di immedesimazione nel mio vissuto di "figlio della terra della felicità". Ma è subentrata presto la disillusione. E quando mia figlia Patrizia ha scelto di vivere in quel di Londra, non ho sentito lo stimolo di una parola per tentare di fermarla. Anzi... Questo è il componimento che gli ho dedicato:
Disillusione Fuggi, ragazza, dai nostri sogni antichi che ci hanno incatenati a questo scoglio salso di perdute speranze e di crudeli rimpianti. Fuggi via e non ti voltare a rimirare ancora gli infuocati tramonti né i corrucci del mare. Fiabe sono della nostra ingenua fanciullezza che imprigionano l’anima di noi figli della remota terra della felicità. Fuggi via e non ti fermare mai, anche quando ti assalissero, nei giorni bigi della tua vita, nostalgie di luoghi e desideri di ritorno. Non volgere il tuo viso al sole e non ascoltare il mugghìo del vento, né i colori ed il sapore del mare. Ti coglierebbe l’ebbrezza dei ricordi; ti vincerebbe la nostalgia dei luoghi, dei colori e dei suoni, degli odori e degli amori Non ti fermare mai, continua la tua strada; almeno tu, ragazza, conquista la libertà, rompi le catene che imprigionano, ancora, noi figli dell’amara terra del sole..
Quel pazzo di Pound avrebe detto: «Credo, quia absurdum», Credo perché assurdo. Ti risuta caro Kashi che l'assurdo sia mai deventato in qualche modo realtà? Applicalo alle faccende gallipoline e dammi una risposta credibile. Con ciò senza rinunciare mai al nostro orgoglioso bisogno di esprimere la nostra libertà da tutto e da tutti, e quando vale la pena di condurre le nostre irreali battaglie contro i mulini a vento. Meglio far parte dei don Chisciotte che del club dei bari dei ballerini e dei nani. Almeno questo è il mio pensiero.
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Spedito - 10/12/2009 : 14:03:48
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Citazione:
[....] Quel pazzo di Pound avrebe detto: «Credo, quia absurdum», Credo perché assurdo. Ti risuta caro Kashi che l'assurdo sia mai deventato in qualche modo realtà? Applicalo alle faccende gallipoline e dammi una risposta credibile.
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... di questo, caro amico mio, me ne sono reso conto ancora giovane quando decisi che Gallipoli non sarebbe mai potuta essere la mia "remota terra della felicità" ......
Citazione: Con ciò senza rinunciare mai al nostro orgoglioso bisogno di esprimere la nostra libertà da tutto e da tutti, e quando vale la pena di condurre le nostre irreali battaglie contro i mulini a vento. Meglio far parte dei don Chisciotte che del club dei bari dei ballerini e dei nani. Almeno questo è il mio pensiero.
Originariamente inviato da ElioPindinelli - 10/12/2009 : 10:56:31
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E come non condividere la chiusura del tuo intervento ........ almeno, così è anche per me.
Illustre conforumiano
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Spedito - 10/12/2009 : 15:43:19
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Oscii cotta china su li giurnali. Per leggere la gazzetta http://edicola.lagazzettadelmezzogiorno.it/olive/ode/GDM/ Pagine piene pure sul Nuovo Quotidiano di Puglia. Se c'è qualche volontario capace di mettere le foto si faccia avanti.
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Spedito - 10/12/2009 : 16:04:55
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_______________________ .....in medio stat virtus.....
Modificato da - callipolis on 10/12/2009 16:22:58
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Spedito - 10/12/2009 : 16:34:31
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Citazione:In affari con l’imprenditore per riciclare il denaro sporco Rosario Padovano, dopo aver fatto uccidere il fratello, allaccia rapporti con Salvatore De Lorenzis, di Racale
• GALLIPOLI. Gli investigatori del Gico della Guardia di finanza, vale a dire la Sezione che si occupa di criminalità organizzata, scoprono che dopo aver fatto uccidere il fratello S a l vat o r e , Pompeo Rosario Padovano riprende il controllo del clan della Sacra corona, riallacciando vecchi rapporti con esponenti della criminalità organizzata salentina, e avviando iniziative finalizzate a consentire il reimpiego del denaro sporco, acquisendo così nuove risorse economiche.
I finanzieri hanno contezza di contatti con Salvatore De Lorenzis di Racale.
Nell’intraprendere la costituzione della società Ivg, Istituto vendite giudiziarie, attraverso la quale inserirsi nel settore delle aste per gestirne direttamente l’esecuzione, e dell’associazione di volontariato «Vela blu della Vergine del perdono», per aggiudicarsi, con l’appoggio dei politici, i servizi per gli anziani ed i disabili, da una parte, Rosario Padovano si avvale della collaborazione del consulente di Nard ò , Giancarlo Carrino e dall’altra del racalino. Che ritiene di poter utilizzare come «cassa» per attingere risorse economiche per ogni necessità e per far confluire assegni da ripulire nelle diverse attività che l’uomo amministra, anche - ritengono gli uomini delle Fiamme Gialle - se intestate a prestanome. In più di una conversazione, gli uomini del Gico hanno sentore della comunione di interessi che lega Rosario Padovano a Carrino ed a De Lorenzis.
E che per il nuovo capo bastone di Gallipoli, quest’ultimo sia un punto di riferimento, lo si capisce quando, in un colloquio carpito a ottobre dello scorso anno fra Padovano e Carrino, a proposito del pressante controllo a cui De Lorenzis è sottoposto da parte delle forze dell’ordine, i due fanno voti di invitarlo a cambiare aria per qualche tempo, magari partendo per Milano.
«Salvatore è uno su cui dobbiamo contare per tutte le cose nostre, hai capito?», dice Padovano al consulente neritino.
Gli investigatori indagano, e via via risalgono alle imprese che in un modo o nell’altro fanno capo a Salvatore De Lorenzis. Si tratta in particolare di società attive nel campo dei videogiochi, una delle quali conta per altro su un parco di automezzi di tutto rispetto.
Nell’elenco figurano un Fiat Iveco, un autocarro Opel, una Nissan Micra ed una Fiat Marea, ed ancora una Bmw 320 ed una Mercedes 418, e persino un Suv Hammer del valore di oltre 45mila euro, al cui volante, il proprietario sulla carta, i finanzieri non hanno mai visto.
Complessivamente, tale parco di automezzi, ha un valore di oltre 100mila euro.
In una conversazione dell’inizio dell’anno, De Lorenzis parla con un tale Agostino, anche a proposito di un immobile messo all’asta per un milione 900mila euro.
Agostino: «Io vengo giù la settimana prossima. L’unica cosa ti volevo dire, a proposito di quel pacco. Loro insistevano dicendo che l’immobile non era mai stato all’asta, mai messo nulla. Io qui però c’ho sul sito Oxanet, che è quello delle aste giudiziarie nel Salento, proprio quell’immobile messo per un milione e 900mila euro».
De Lorenzis: «Ma l‘hanno tolto, hanno bloccato il procedimento, sono andato là, hanno parlato, hanno pagato la tranche che c’era, hanno cancellato tutto e hanno fatto tutto già. Ma se chiedi tu al Tribunale, chiedi i documenti, vedi che è pulito, è libero tutto adesso».
Agostino: «Per il resto tutto a posto?».
De Lorenzis. «Tutto a posto. Io oggi mi sento con lui e poi ti dico se può fare un salto lunedì».
NINO BOMBA SI AFFIDA AD UN IMPRENDITORE DI MELISSANO E AD UN GEOMETRA GALLIPOLINO PER REALIZZARE ALCUNI AFFARI Il capo pensa anche a un albergo Fasano: «Invia la relazione al soprintendente»
Nel mirino anche gli appalti per la pulizia delle spiagge e dei locali comunali
I RETROSCENA • GALLIPOLI. Con un imprenditore di Melissano ed un geometra di Gallipoli, Salvatore Padovano vara un progetto per la realizzazione di una struttura alberghiera.
Il 16 aprile del 2007, il vecchio esponente della malavita organizzata viene chiamato al telefono dall’imprenditore, il quale lo informa che sta per telefonare al geometra, che a sua volta deve contattare l’architetto donna, per sapere notizie sulle autorizzazioni necessarie per realizzare l’albergo.
In un colloquio, il geometra riferisce a Padovano: «Ho parlato con il coso del Comune. Mi ha detto che non ci sono problemi, e che non appena abbiamo quei pareri, ha detto che facciamo la lettera al sindaco, perché è il sindaco che deve decidere di mandare alla conferenza dei servizi».
E qualche giorno dopo, a proposito del nulla osta che deve rilasciare la Soprintendenza: « L’architetto, quella cristiana, ha preparato tutto. Solamente che quella carta la deve firmare il soprintendente. Il quale quando l’ha guardata, questa carta, la voleva bocciare, e quella cristiana ha ritirato tutto, ha detto no, non la devi bocciare, dammela che la rifaccio. Ora mi ha detto quella cristiana che forse è il caso che tu venga a parlare con il soprintendente, quando questo cristiano sta a Lecce».
La sera del 27 aprile, l’avvocato Flavio Fasano, consigliere di minoranza, chiamava Padovano, per informarlo che non aveva ancora inviato la relazione al soprintendente. Padovano lo richiama dallo studio del geometra dal quale vuole sapere perché non ha ancora inviato la relazione, e l’avvocato Fasano ribadiva che il soprintendente era ancora in attesa della domanda.
Il capo clan rientrato in città dopo la lunga detenzione, ha mire anche sugli appalti pubblici. Tra questi, la pulizia delle spiagge e dei locali comunali.
Che i bandi per i due appalti sono ancora aperti, Salvatore Padovano ed il geometra, lo apprendono da un amico operatore ecologico, che in passato ha avuto problemi con la giustizia.
A conferma della volontà imprenditoriale di Padovano, negli intenti c’è anche la realizzazione di un centro commerciale.
Il capo chiede lumi al geometra, che così gli risponde: «Ho preso dal Comune tutto il bando. Il progetto preliminare di tutto. Là c’è da fare un edificio, un parco, un centro per negozi, un centro commerciale, una ristrutturazione del piano verde. Ma c’è il discorso delle fatture. La società deve aver fatturato. E poi c’è il discorso dell’iscrizione. Per le fatture siano a posto, perché ho Gerry, e se lui non vuole, anche altri, non ti preoccupare. Io intanto presento la domanda».
ELEZIONI IL VECCHIO BOSS DELLA SCU ENTRA IN CONTATTO CON UNO DEI CANDIDATI AL PARLAMENTO. MA C’È QUALCHE PROBLEMA Soldi in cambio dei voti ma 10mila euro non bastano Padovano: «Se si ferma a quella somma è meritevole di un “bidone”» • GALLIPOLI. Il vecchio boss della Scu tornato libero dopo aver saldato il conto con la giustizia, Salvatore Padovano, è interessato alle elezioni amministrative di Gallipoli.
In un’informativa dei carabinieri del Ros, si rimarca come Padovano avesse indicato di voler fornire l’appoggio elettorale a favore di Giovanni De Marini, candidato sindaco nella lista di centro. Che però ottiene solo 1.466 voti, e non raggiunge l’obiettivo.
Ma non si sa se il candidato è al corrente delle sue intenzioni. Anche se in una intercettazione, si apprende che Padovano voglia chiedergli in cambio 20mila euro. Di sicuro, Salvatore Padovano si esprime contro i Democratici di sinistra, e dice: «Io, il Ds lo spriculo, lo frantumo». Padovano entra poi in contatto con uno dei candidati al Parlamento per un non meglio indicato partito.
Dalle numerose conversazioni intercettate è emerso che si è però interessato solo in parte nel favorire il voto ai politici.
E tanto viene segnalato dagli investigatori del Ros, per due motivi.
Il primo perché ritiene rischioso esporsi personalmente, mentre il secondo è riconducibile ad una insufficiente contropartita in denaro, che i politici gli avrebbero promesso in cambio del pro cacciamento dei voti.
Così come riferisce lo stesso Salvatore Padovano, il candidato ai palazzi romani, avrebbe elargito la somma iniziale di 10mila euro, e dopo le elezioni un’ulteriore somma di 2.900 euro.
Il comportamento dei politici procura malumori in Padovano ed amici, i quali affermano che il loro intervento sarebbe potuto essere più risoluto in cambio di maggiori somme.
Ecco quanto si dice in un colloquio del 19 marzo 2008, carpito fra Salvatore Padovano ed un suo amico.
«Quello mi ha detto a me, io posso fare, casomai come l’altra volta. Quindi alla fine mi stai parlando di 10mila euro, hai capito? Quindi mi stai “pulendo”. Io ti dico fai, però se tu sei onesto, comunque ora vediamo. Ora vediamo che fa».
Una settimana dopo, ritornando sul discorso riguardante l’elargizione dei 10mila euro, gli interlocutori ritengono tale somma appena sufficiente per l’attività di affissione dei manifesti elettorali, ma non certamente per il procac ciamento dei voti.
Padovano infatti afferma che «se quello si fermava ai 10mila sarebbe stato meritevole di un “bidone”».
E l’amico conferma che «con 10mila euro il candidato merita di fare una figuraccia».
Aste giudiziarie ora spunta il nome di un commercialista • NARDÒ. Amicizie «importanti» per il consulente amministrativo amico del boss Rosario Padovano. Amicizie anche in Tribunale. I rapporti emergono dalle conversazioni che sono state intercettate dai militari del Gico, che per mesi hanno ascoltato le telefonate di Giancarlo Carrino, il consulente di Nardò, che avrebbe messo a disposizione «dei gruppi criminali» le proprie conoscenze e le proprie competenze professionali nell’ambito delle procedure esecutive.
E, per raggiungere i propri obiettivi, Carrino si sarebbe avvalso anche della collaborazione di un commercialista e di un ufficiale giudiziario in servizio presso il Tribunale di Nardò.
I loro nomi sono emersi dalle intercettazioni. E compaiono nelle richieste avanzate dalla Procura antimafia per ottenere proroghe alle attività di intercettazione e nei decreti motivati sottoscritti volta per volta da vari gip con cui si autorizzavano i finanzieri a continuare a «spiare» le conversazioni di Carrino.
Il commercialista è Fabio Corvino, 42 anni, di Lizzanello, componente del consiglio dell’Ordine dei commercialisti, già presidente dell’Unione dei giovani commercialisti. Il professionista, delegato dal Tribunale di Lecce in diverse procedure esecutive, è stato anche destinatario di un decreto di perquisizione con l’ipotesi di turbativa d’asta.
Il nome del commercialista compare per la prima volta nelle indagini sulla scorta delle conversazioni svolte nell’auto di Salvatore Padovano, ucciso per ordine del fratello Rosario il 6 settembre 2008, nella quale i carabinieri del Ros avevano piazzato una microspia per tenere sotto controllo i movimenti del capo bastone gallipolino dopo la sua scarcerazione. Dal contenuto della conversazione - secondo la lettura degli inquirenti - emerge che già Salvatore Padovano detto Nino Bomba, avrebbe confidato in Giancarlo Carrino per aggiudicarsi beni nelle vendite giudiziarie mediante l’anticipazione a sorpresa degli orari delle varie gare.
Fra le intercettazioni telefoniche ce n’è poi una in cui Carrino commenta l’ac - quisto all’asta di due immobili e tira in ballo proprio Corvino:
Car rino: Sono uscito perché c’è stato Fabio Corvino a Nardò. Mo se n’è andato. Gli ho regalato l’etagere, gli ho regalato.
Donna: L’etagere?
Carrino: Si, sto andando a sistemarla. Però lui mi ha regalato due appartamenti a me. E’ diverso il discorso, capisci?
Donna: Non hai un’altra etagere da dargl i ?
Carrino: E noo.. perché aveva una procedura di tre anni scaduta e ce l’aveva ancora lui. Ha detto: “Se vuoi, lunedì mattina senza asta e senza niente, vieni a prendertelo, non c’è problema. E poi ce n’è un altro, di fronte, rustico, di 115 metri, a 15mila euro e te lo posso dare pure questo”. Rustico, però.
Dalle verifiche svolte dai militari del Gico è emerso che si tratta di due appartamenti, uno al quarto piano di via Montenero, l’altro nelle immediate vicinanze.
Il sospetto degli inquirenti è che il rapporto fra il commercialista ed il consulente vada oltre l’aspetto professionale. E tanto sulla scorta delle intercettazioni nelle quali si fa riferimento «non solo a procedure esecutive nelle quali Corvino risulta professionista delegato, ma anche procedure esecutive curate da “terzi professionisti”, per le quali Carrino chiede al suo interlocutore di intercedere».
In una delle più recenti informative della Guardia di finanza, poi, si fa riferimento ad un altro episodio che confermerebbe come Corvino fosse «la persona di fiducia di Carrino nel settore delle aste giudiziarie, favorendo la partecipazione alle vendite immobiliari di alcuni suoi clienti». Dalle indagini, infatti, sarebbe emerso l’interessamento del commercialista alla procedura immobiliare del Tribunale civile nella quale risulta coinvolta la moglie di un cliente di Carrino. In un colloquio intercettato dai finanzieri lo stesso professionista rivolgendosi al consulente dice: «Ogni tua parola è un ordine», comunicandogli di aver contattato il professionista nell’ambito della procedura e di volerlo incontrare per fargli sapere la sua risposta. All’attenzione degli investigatori è finita anche la posizione di Giuseppe Greco, 62 anni, detto Pinuccio, di Nardò, ufficiale giudiziario in servizio presso la sezione distaccata del Tribunale neritino. Nelle carte delle indagini e nei decreti di proroga delle intercettazioni si parla di Greco a proposito delle collaborazioni sulle quali Carrino avrebbe contato per ottenere informazioni sulle procedure esecutive.
LA REPLICA INTERVIENE EQUITALIA LECCE. «NELLA VICENDA, EVENTUALMENTE, RISULTIAMO PARTE OFFESA» «Abbiamo subito collaborato dopo l’indiretto coinvolgimento» • «Abbiamo prontamente collaborato con gli organi inquirenti». A intervenire è Equitalia Lecce spa, la quale sottolinea che «appena avuta notizia di un indiretto coinvolgimento della società in indagini della magistratura su circostanze che poco hanno a che fare con il campo della riscossione dei tributi, ha prontamente collaborato con gli organi inquirenti».
«Le indagini eseguite - aggiungono dalla società - non hanno dato, sino ad oggi, alcun riscontro alle presunte dichiarazioni di soggetti terzi oggetto di intercettazione; nella vicenda, Equitalia Lecce può solo eventualmente risultare parte offesa».
«E’ sorprendente - continua ancora Equitalia - che la nostra società debba apprendere da organi di stampa il contenuto di intercettazioni telefoniche che dovrebbero essere coperte dal segreto istruttorio e che riguardano fatti e persone semplicemente “richiamati” da soggetti estranei alla nostra società».
Equitalia, infine, si riserva di «agire nelle sedi competenti contro le dichiarazioni millantatrici e diffamatorie che possano pregiudicare la propria immagine e onorabilità».
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Modificato da - kashiwara on 10/12/2009 16:36:35
Illustre conforumiano
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Spedito - 10/12/2009 : 17:13:30
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Grazie Calipolis. Un grazie anche a Kashiwara che postato i testi dalla Gazzetta. Io intanto posto i ritagli del Nuovo Quotidiano tramite il solito sistema (File PDF). Chi vuole può trasformarlo in immagini http://digidownload.libero.it/elpidio1949/PDF/giornali.pdf
Modificato da - ElioPindinelli on 11/12/2009 10:55:15
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Spedito - 10/12/2009 : 17:42:40
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Comunicato stampa di DeMarini (fresco, fresco):
Citazione:
Giu’ le mani dal sottoscritto e dall’UDC
E’ ora di finirla con questa stupida e dozzinale fiction giornaliera mediatica, tendente a fare ti tutta un’erba un fascio con racconti e novelle che discreditano tutto e tutti in questa città che certo non merita simile trattamento. Per quanto mi riguarda, non mi interessano e riterrò come diffamatorie ulteriori pubblicazioni di colloqui tra soggetti, che riguardano me come pure l’UDC, che sono solo frutto di libero pensiero tra gli stessi soggetti. Chiunque può pensare di appoggiare me e l’UDC, e poi magari non farlo, chiunque può partecipare alle riunioni pubbliche dell’UDC senza che ciò costituisca una colpa, chiunque, in modo particolare, può pensare di chiedere prebende al sottoscritto e poi sistematicamente riceverne un rifiuto: tutto ciò non dipende dal sottoscritto ma dal diffuso convincimento che da un imprenditore si può essere remunerati. Tale costume non è mai stato il mio, né dei parlamentari dell’UDC ! Ho riscosso meno voti dei voti della mia lista. Il De Curione ha riscosso 17 voti ! Il soggetto defunto era tutt’altro che mio amico, visto che aveva intentato una causa per usucapione, sic!, contro l’azienda di cui posseggo il 20% delle quote, per estorcere denaro, con la Forza Pubblica completamente assente e passiva. Non ho mai litigato con Quintana, e tanto meno sono mai intervenuti i carabinieri, salvo prova contraria. Tutto quanto è scritto non mi appartiene, è frutto di menzogna e d’ora in poi attiverò il mio legale per proteggere la mia dignità, come ho già fatto nel recente passato !
Gallipoli, 12/10/2009
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Spedito - 10/12/2009 : 19:41:27
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_______________________ .....in medio stat virtus.....
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Spedito - 10/12/2009 : 21:39:42
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...... ho appena finito di vedere Annozero .......
MIO DIO!
Elio, ddummanda a fijata, quiddhra inglese, ci me trova nu postu puru a me ..........
Voglio espatriare!
Modificato da - kashiwara on 10/12/2009 21:40:08
Illustre conforumiano
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Spedito - 11/12/2009 : 11:11:33
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Citazione:. Elio, ddummanda a fijata, quiddhra inglese, ci me trova nu postu puru a me ..........
Voglio espatriare!
Originariamente inviato da kashiwara - 10/12/2009 : 21:39:42
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Kashi ma nun eri già espatriatu? Hoi cu bai chiù luntanu te addu stai? E poi faci comu meve. Ttaccatu allu satellitare e a internet. Chiui faci sangu aciutu, frate meu!!!
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Spedito - 12/12/2009 : 05:52:57
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Ripensando a tutto quello che sta venendo fuori dalle intercettazioni, mi sono chiesto cosa ci faccio ancora a Gallipoli. Forse potrei decidere di espatriare anch'io. Scherzo ovviamente! La cosa non mi è mai passata per la testa. Libero volevo chiederti una cosa. Tempo fa in un tuo intervento dicesti che c'era stata una riunione su via Pavia, con tutti i grandi capi della maggioranza. Ricordo anche che la cosa ti sorprese e che indagando avevi saputo che oggetto di quella riunione era la rimozione del Presidente del Consiglio Comunale. Pensi che possa essere utilizzato come capro espiatorio? Sarebbe attuale pensare ad una sua sfiducia?
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gianni51
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Spedito - 12/12/2009 : 10:51:40
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Ho letto con attenzione quanto postato in merito alle torpide vicende che partono da intercettazioni e quant'altro. In realtà da tempo non frequentavo il forum per motivi vari. Non voglio entrare nel merito di vicende che non conosco, però un aspetto mi inquieta. Non molti giorni fa il presidente del consiglio disse di voler strangolare gli autori della Piova e di libri sulla mafia "ci fanno fare brutta figura". Ora leggo che l'onorevole Barba Vincenzo, già senatore, già sindaco, dice che parlare di malaffare procura cattiva pubblicità a Gallipoli. A presindere dal fatto che penso che sia il malaffare a procurarne, non già il fatto che se ne parli, le due mi sembrano prese di posizioni molto univoche. Una sorta, come ebbi modo di scrivere a proposito di sua maestà Silvio, di messaggio, meglio, di concezione bizzarra dell'informazione e delle persone. Quando si dice, come è stato detto ai piccoli imprenditori "voi lavorate, alla democrazia Ghe pensi mi", o quando si dice che Gallipoli fa brutta figura, il messaggio che passa è che "i panni sporchi si lavano in famiglia", o meglio, per dirla in italiano "voi lavorate e tacete, il resto cosa nostra è". Non ci si preoccupi di nulla, solo di produrre ed essere felici, le porcherie lasciamole a chi governa, perchè se ne parliamo facciamo fare brutta figura all'Italia intera. Insomma, un pacato richiamo a tacere, a non dire, possibilemnte a non vedere e a non sapere. Oltre che a voler sottolineare che gli inquirenti sono contro il quieto vivere. In pratica si ribalta il concetto. Non è il malaffare o la mafia che procra danni all'immagine, è il fatto che i giornali ne parlino. Tutto ciò mentre il presidente del consiglio se ne va a Bonn a fare un discorso oggettivamente pre golpista contro le istituzioni tutte. Mala tempora currunt.
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Spedito - 12/12/2009 : 16:43:51
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"Antonio Barba: per Gallipoli, piu’ morale e meno moralismi. " Signori.. Ecco il nuovo che avanza! HIC!!! Mena cu rriva aprile mprima mprima, cu nde schiattamu ntorna te risi!
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gianni51
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Spedito - 13/12/2009 : 06:59:30
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http://www.ilpaesenuovo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=10459:barba-chi-conosce-fitto-sa-del-suo-valore-morale&catid=18&Itemid=53
Quisquilie onorevole Barba? La corruzione è un'inezia? Veramente interessante il suo concetto di amministrazione della cosa pubblica. Veramente molto berlusconiano. Depenalizziamo il reato di voto di scambio, che ne dice? Apriamo un bel supermarket del voto con tanto di offerte speciali. Intanto che vuole che sia. La democrazia è una merce per voi, mica un concetto filosofico, etico e morale. Onorevole, lei vive in una città dove pare ci siano problemi, però non vuole che si dica in giro. Nessuno deve sapere, il marcio in casa. Gallipoli è "cosa vostra" forse? Da qui a tappare la bocca ai giornalisti il passo è breve. Umilmente mi permetto di consigliarle una lettura interessante, se ne trverà il tempo durante le vacanze, provi a leggersi quanto le inserisco sotto. Chissà mai che qualche lumicino si accenda. Sono certo che consegnare queste righe a un deputato della repubblica italiana non sia tempo sprecato.
Discorso di Pietro Calamandrei sulla Costituzione
Domandiamoci che cosa è per i giovani la Costituzione. Che cosa si può fare perché i giovani sentano la Costituzione come una cosa loro, perché sentano che nel difendere, nello sviluppare la Costituzione, continua, sia pure in forme diverse, quella Resistenza per la quale i loro fratelli maggiori esposero, e molti persero, la vita.
Uno dei miracoli del periodo della Resistenza fu la concordia fra partiti diversi, dai liberali ai comunisti, su un programma comune. Era un programma di battaglia: Via i fascisti! Via i tedeschi!
Questo programma fu adempiuto. Ma il programma comune di pace, fu fatto in un momento successivo. E fu la Costituzione.
La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico. La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare.
La nostra Costituzione, lo riconoscono anche i socialisti, non è una Costituzione che ponga per meta all’Italia la trasformazione della società socialista. La Costituzione è nata da un compromesso fra diverse ideologie. Vi ha contribuito l’ispirazione mazziniana, vi ha contribuito il marxismo, vi ha contribuito il solidarismo cristiano. Questi vari partiti sono riusciti a mettersi d’accordo su un programma comune che si sono impegnati a realizzare. La parte più viva, più vitale, più piena d’avvenire, della Costituzione, non è costituita da quella struttura d’organi costituzionali che ci sono e potrebbero essere anche diversi: la parte vera e vitale della Costituzione è quella che si può chiamare programmatica, quella che pone delle mete che si debbono gradualmente raggiungere e per il raggiungimento delle quali vale anche oggi, e più varrà in avvenire, l’impegno delle nuove generazioni.
Nella nostra Costituzione c’è un articolo che è il più impegnativo, impegnativo per noi che siamo al declinare, ma soprattutto per voi giovani che avete l’avvenire davanti. Esso dice: << E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli d’ordine economico e sociale che, limitando di fatta la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese >>.
<< E’ compito… di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana >> ! Quindi dare lavoro a tutti, dare una giusta retribuzione a tutti, dare la scuola a tutti, dare a tutti gli uomini dignità d’uomini.
Soltanto quando questo sarà raggiunto si potrà veramente affermare che la formula contenuta nell’articolo 1: << L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro>>, corrisponderà alla realtà. Perché fino a che non c’è questa possibilità per ogni uomo di lavorare e di studiare e di trarre con sicurezza dal proprio lavoro i mezzi per vivere da uomo, non solo la nostra Repubblica non si potrà chiamare fondata sul lavoro, ma non si potrà chiamare neanche democratica, perché una democrazia in cui non ci sia questa uguaglianza di fatto, in cui ci sia soltanto un’uguaglianza di diritto, è una democrazia in cui tutti i cittadini veramente siano messi in grado di concorrere alla vita della società, di portare il loro miglior contributo, in cui tutte le forze spirituali di tutti i cittadini siano messi a contribuire a questo cammino, a questo progresso continuo di tutta la società. E allora voi capite da questo che la nostra Costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte: in parte è ancora un programma, un impegno, un lavoro da compiere.
Quanto lavoro avete da compiere! Quanto lavoro vi sta dinanzi!
E’ stato detto giustamente che le Costituzioni sono delle polemiche, che negli articoli delle Costituzioni c’è sempre, anche se dissimulata dalla formulazione fredda delle disposizioni, una polemica. Questa polemica di solito è una polemica contro il passato recente, contro il regime caduto da cui è venuto fuori il nuovo regime. Se voi leggete la parte della Costituzione che si riferisce ai rapporti civili e politici, ai diritti di libertà, voi sentirete continuamente la polemica contro quella che era la situazione prima della Repubblica, quando tutte queste libertà che oggi sono elencate e riaffermate solennemente erano sistematicamente disconosciute. Ed è naturale che negli articoli della Costituzione ci siano ancora echi di questo risentimento e ci sia una polemica contro il regime caduto e l’impegno di non far risorgere questo regime, di non far ripetere e permettere ancora quegli stessi oltraggi. Per questo nella nostra Costituzione ci sono diverse norme che parlano espressamente, vietandone la ricostituzione, del partito fascista. Ma nella nostra Costituzione c’è qualcosa di più, questo soprattutto i giovani devono comprendere.
Ma c’è una parte della Costituzione che è una polemica contro il presente, contro la società. Perché quando l’articolo vi dice: << E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli d’ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana >>, riconosce con ciò che questi ostacoli oggi ci sono, di fatto, e che bisogna rimuoverli. Dà un giudizio, la Costituzione! Un giudizio polemico, un giudizio negativo contro l’ordinamento sociale attuale, che bisogna modificare attraverso questo strumento di legalità, di trasformazione graduale che la Costituzione ha messo a disposizione dei cittadini italiani.
Ma non è una Costituzione immobile che abbia fissato un punto fermo, è una Costituzione che apre le vie verso l’avvenire. Non voglio dire rivoluzionaria perché <<rivoluzione>>, nel linguaggio comune, s’intende qualche cosa che sovverte violentemente. Ma è una Costituzione rinnovatrice, progressiva, che mira alla trasformazione di questa società in cui può accadere che anche quando ci sono le libertà giuridiche e politiche, esse siano rese inutili dalle disuguaglianze economiche e dall’impossibilità per molti cittadini d’essere persone e di accorgersi che dentro di loro c’è una fiamma spirituale che se fosse sviluppata in un regime di perequazione economica potrebbe anch’essa contribuire al progresso della società.
Quindi polemica contro il presente in cui viviamo e impegno di fare quanto è in noi per trasformare questa situazione presente.
Però, vedete, la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta: lo lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno, in questa macchina, rimetterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere quelle promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica, l’indifferentismo, che è, non qui per fortuna, in questo uditorio ma spesso in larghi strati, in larghe categorie di giovani. E’ un po’ una malattia dei giovani, l’indifferentismo. << La politica è una brutta cosa >>. << Che me ne importa della politica?>>.
Quando sento pronunciare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due migranti, due contadini che attraversano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime. Il piroscafo oscillava e allora quando il contadino, impaurito, domanda ad un marinaio: << Ma siamo in pericolo? >> e quello dice: << Se continua questo mare, fra mezz’ora il bastimento affonda >>. Allora lui corre nella stiva, va a svegliare il compagno e grida: << Beppe, Beppe, Beppe! >>. - <<Che c’è? >>. - << Se continua questo mare, fra mezz’ora il bastimento affonda! >>. E quello: << Che me ne importa, non è mica mio! >>.
Questo è l’indifferentismo alla politica: è così bello, è così comodo, la libertà c’è, si vive in regime di libertà, ci sono altre cose da fare che interessarsi di politica. Lo so anch’io. Il mondo è bello, vi sono tante belle cose da vedere e godere oltre che occuparsi di politica. E la politica non è una piacevole cosa.
Però la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso d’asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai. E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso d’angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso d’angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica.
La Costituzione, vedete, è l’affermazione, scritta in questi articoli che dal punto di vista letterario non sono belli, ma è l’affermazione solenne della solidarietà sociale, della solidarietà umana, della sorte comune: ché, se va a fondo, va a fondo per tutti questo bastimento.
E’ la carta della propria libertà, la carta, per ciascuno di noi, della propria dignità d’uomo.
Io mi ricordo le prime elezioni dopo la caduta del fascismo, il 2 giugno 1946. Questo popolo che da venticinque anni non aveva goduto le libertà civili e politiche, per la prima volta andò a votare, dopo un periodo d’orrori, di caos, la guerra civile, le lotte, le guerre, gli incendi.
Io ero, ricordo, a Firenze. Lo stesso è capitato qui: queste file di gente disciplinata davanti alle sezioni, disciplinata e lieta, lieta perché aveva la sensazione di aver ritrovato la propria dignità: questo dare il voto, questo portare la propria opinione, per contribuire a creare questa opinione della comunità, questo essere padroni di noi, del proprio paese, del nostro paese, della nostra patria, della nostra terra, disporre noi della nostre sorti, delle sorti del nostro paese.
Quindi voi, giovani, alla Costituzione dovette dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come cosa vostra, metterci dentro il senso civico, la coscienza civica, rendervi conto, rendervi conto, che ognuno di noi non è solo, non è solo; che siamo in più, che siamo parte anche di un tutto, un tutto nei limiti dell’Italia e del mondo.
Ora, vedete, io non ho altro da dirvi: in questa Costituzione di cui sentirete fare il commento nelle prossime conferenze c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie; essi sono tutti sfociati qui in questi articoli. E a sapere intendere, dietro questi articoli si sentono delle voci lontane.
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Spedito - 13/12/2009 : 16:19:35
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Citazione:LA QUESTIONE MORALE GALLIPOLINA
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Citazione:Al Ministro Fitto – conclude l'onorevole - giungano, pertanto, le nostre più sentite felicitazioni da parte mia, della città di Gallipoli, dell’intero Salento, con l’auspicio che grazie al contributo di chi opera proficuamente, a tutti i livelli, nel settore dell’amministrazione della Giustizia si possa realizzare una riforma dalla parte dei cittadini e del rispetto della loro dignità e umanità.
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Un Sindaco che comunica, a mezzo manifesto, a nome di tutta la popolazione, un Onorevole locale che si felicita a nome della città di Gallipoli e dell'intero Salento ........ ma perchè???????
C'è qualcuno che mi spiega come mai questo succede?
Illustre conforumiano
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Spedito - 14/12/2009 : 10:02:38
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Ciao a tutti, vi posto un'interessante articolo su un'interrogazione parlamentare del Sen. Caforio che da meglio l'idea delle dimensioni che ha raggiunto la vicenda a maggior ragione per il fatto che Gallipoli è recidiva per aver già "subito" lo scioglimento del consiglio comunale.
http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=18357
Jonium ___________________
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Spedito - 17/05/2010 : 09:41:42
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"Tanto tuonò che piovve".
E' notizia fresca di giornata dell'arresto dell'ex sindaco di Gallipoli Flavio Fasano. Ecco alcuni link di vari quotidiani on line che hanno riportato la notizia: http://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=20489
http://www.ilpaesenuovo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3620:gallipoli-per-corruzione-ai-domiciliari-fasano-e-siciliano-altri-sette-indagati&catid=71:cronaca&Itemid=121
http://www.quotidianodipuglia.it/articolo.php?id=102238
_______________________ .....in medio stat virtus.....
Modificato da - callipolis on 17/05/2010 09:42:18
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Spedito - 15/01/2021 : 11:29:14
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Mi puoi dire un po 'di più, per favore? https://guitarlessonsfresnoca.com
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Spedito - 15/01/2021 : 11:29:51
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Sono stupito dal modo in cui lei ha spiegato le cose in questo articolo. Questo articolo è molto interessante e non vedo l'ora di leggere di più dei tuoi post. Grazie per aver condiviso questo articolo con noi. https://pittsburghdoula.com
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