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 Spedito - 19/04/2005 : 07:26:52
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Salve a tutti, vorrei che qualcuno mi dicesse cosa ne pensa dell'idea che ogni tanto a Gallipoli qualcuno ipotizza: buttare giù il mercato coperto per dare la visibilità che si merita il Castello??? Quelli a favore sostengono che il Castello non rende appieno la sua bellezza con il mercato che lo copre e che ne impedisce una vera e propria visione d'insieme, che, a detta loro, è tutt'altra cosa. Aggiungono inoltre che i locali presenti al suo interno, soprattutto quelli nei sotterranei, che quasi nessuno conosce, sono spesso occupati abusivamente. Quelli a sfavore naturalmente sostengono che anche il mercato ha una sua valenza storica... A voi!
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kores
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Spedito - 19/04/2005 : 14:06:17
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Mi sembra di aver letto da qualche parte che il mercato coperto sia stato aggiunto non molto più di un secolo fa , nella seconda metà del 1800 occultando la facciata originaria del castello da cui partiva un ponte levatoio che lo congiungeva alla città vecchia. E' stato pertanto coperto il fossato sotto il ponte e atterrate o elimate le colonne che lo reggevano.
Mentre lo scrivo cerco di immaginare il vecchio castello e mi sembra romantico e suggestivo tanto da avere ora chiara la risposta al tuo quesito. Quanto è stato fatto mi sembra una vera e propria bruttura e qualora sia possibile ripristinare il tutto credo sia giusto eliminare il mercato coperto, che appare allo stato attuale anche abbastanza fatiscente e ridare vita al castello originario.
Certo anche il mercato coperto come tu dici potrebbe rappresentare un pezzo di storia ma a questo punto in Irak non avrebbero dovuto abbattere le statue di Saddam? Non mi sembra un'opera d'arte, era forse una esigenza del tempo che oggi non mi sembra serva più a molto se non ad accogliere qualche bancarella l'estate, ma alle stesse si potrebbe dare anche una differente collocazione più dignitosa, magari, dopo opportuna selezione dei prodotti offerti, nel castello stesso se si decidessero ad aprirne almeno un'ala al pubblico. Ma a proposito non è un peccato tenerlo chiuso?
Attendo conferme su quanto ricordavo della facciata del vecchio castello.
ciao
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Spedito - 21/04/2005 : 13:11:08
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Forse e meglio mantenerlo il mercato coperto, ma aprirlo comunque alla fruizione dei gallipoli e dei turisti... l'importante e non farlo toccare all'architettoo che ha disegnato quello schifo dei marciapiedi!!!!
coreingrato
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Spedito - 23/04/2005 : 17:30:28
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non credo che il marciapiede sia stato disegnato o progettato da un architetto.....
comunque mi sembra che sia stato approvato un progetto con finanziamento regionale di riqualificazione di quella zona. pare che su piazza Imbriani il marciapiede (quello davanti ai ristoranti) si allungherà fino ad incorporare le strisce pedonali.
popolaccio
 Illustre conforumiano
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Spedito - 28/04/2005 : 10:18:29
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Salve a tutti.
Io invece pensavo che anzichè buttare giù il solo mercato coperto potremmo buttare giù anche il castello Angioino che da piazza Moro occulta la vista di una parte della città vecchia.
Questa provocazione in realtà vuole dimostrare l'inutilità di questa discussione; anzi, nn c'è neanche bisogno di buttarli giù perche il castello nel giro di un paio di anni verrà giù da sè, trascinando a suo seguito anche il mercato coperto.
Perchè dovremmo spendere milioni di euro per buttarlo giù e per ripristinare l'antica facciata e il ponte, costringendo peraltro alcune attività commerciali alla chiusura, se il nostro castello nn viene utilizzato?
Che bello che sarebbe un castello aperto almeno tutta l'estate, restaurato e trasformato in luogo di arte e cultura. Magari in abbinamento con un mercato coperto, dove chi visita il castello possa trovare Libri, artigianato locale, e magari anche un buon bicchiere di vino. Scusate il mio OT e la mia irruenza, ma credo che con una Balera nel nostro Rivellino sia un po' inutile cominciare a discutere di mercato sì o no.
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 Spedito - 28/04/2005 : 14:09:04
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evviva !!!!!!!
hai proprio ragione Cruel409 !! sono d'accordo con te, purtroppo però parlare a vanvera diventa sempre più lo sport preferito dai gallipolini.
In tempi in cui è difficilissimo trovare spazi da dedicare alla cultura, al volontariato o ad altro, noi siamo riusciti a concepire l'idea di poter buttare giù uno dei potenziali contenitori di manifestazioni.
Ma al di là del fatto che potrebbe servire, io mi domando a chi veramente potrebbe far piacere l'abbattimento, a che cosa servirebbe?
questo significa sprecare oltre che danaro (pubblico) anche tempo ed energie in inutili discussioni. Mi domando se tutto ciò non faccia parte di un ben organizzato piano per farci parlare d'altro e per non farci puntare l'attenzione sui veri problemi della Città.
saluti
__________________________________________
Il lavoro è il rifugio di coloro che non hanno nulla di meglio da fare
Illustre conforumiano
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kores
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Spedito - 29/04/2005 : 09:01:39
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| Sono d'accordo con te Brenno che questo non rappresenta un problema di urgenza e indispensabilità per la vita gallipolina, ma non sono d'accordo quando dici che la gente ama parlare a vanvera. Non è sempre così, forse tra di noi non ci sono esperti di arte e di beni culturali, ma se chi sta discutendo di ciò sono persone che hanno imparato per avere diritto di parole forse è nostro dovere starli a sentire. Non penso che un bene con un buon valore storico e culturale debba essere considerato un comune calderone, ma va rispettato, ovviamente mantenuto e restaurato, poi si potrà utilizzare come contenitore aprirlo a mostre o altro e qui siamo tutti d'accordo. Ma se nel restauro si pensa di ripristinare uno status quo ante meritorio perchè pensare che parlarne o dare avvio ai lavori sia una perdita di tempo e di danaro?? Non lo sarà certo per gli appassionati dell'arte e per i tanti che magari lavoreranno a tale progetto. E magari non sarà nemmeno così per i turisti che, soprattutto quando è brutto tempo, affollano quel mercatino che diciamoci la verità è abbastanza squallido e non ci facciamo una grande figura...
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Spedito - 29/04/2005 : 09:35:24
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Kores credo che il parlare a vanvera di Brenno non fosse un'offesa rivolta agli utenti del forum, ma più un esortazione a non rifugiarsi in discussioni un pò inutili e elitarie per ricercare la maggiore o minore valenza storica di un edificio rispetto ad un'altro. Secondo me bisogna cercare di dicutere in primis dei veri problemi.
Nessuno ha parlato di calderoni, ne di trasformare il castello in un circo.
D'estate faccio un lavoro a stretto contatto con il pubblico, e in media incontro 500 turisti al giorno. Ci credete che nessuno mi ha mai parlato male del mercato? Anzi non me ne hanno proprio mai parlato, ne in bene ne in male! Però mi sono stancato di rispondere alle incalzanti domande sul castello, sul perchè non si possa visitare in Agosto, perchè sia abbandonato a se stesso...molti visitatori non riescono a capacitarsi di questa cosa e contitnuano a fare domande.
Io sono giovane ma mi ricordo la bellezza dei concerti dei maestri di chitarra classica nella sala della torre poligonale, le mostre di quadri, gli studenti che vi organizzavano convegni per la settimana scientifica....
Non mi pare che quello che ho esposto sia un "calderone".
L'idea che prospettavo per il mercato, essendo luogo di commercio dunque, era quella di supportare la cultura e la storia del castello con una adeguata offerta di artigianato e di enogastronomia tipica: anche perchè è risaputo che la cultura senza pane è ben poca cosa, gli uomini iniziarono a filosofare quando avevano la pancia piena.....
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 Spedito - 29/04/2005 : 10:24:32
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Ma qualche cosa bisogna pur demolire!!! Che ne dite del grattacielo che rovina la prospettiva della città???
coreingrato
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Spedito - 13/07/2005 : 13:40:13
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Nei post che ho scritto per questa discussione, rimarcavo il fatto che il Mercato sarebbe dovuto divenire un vero "MERCATO" incastonato in un Castello Angioino opportunamente rivitalizzato. Ebbeno l'altro giorno sono capitato per caso all'interno del mercato coperto, e nonostante non versi in condizione strepitose, e non vi sia traccia di lavori pubblici, oggi è pieno di bancarelle e negozietti, che vendono anche libri, prodotti tipici, artigianato. L'iniziativa privata ha fatto un primo passo cominciando una riqualificazione. Peccato però che il castello sia rimasto com'era, ma nella vita bisogna pur accontentarsi.
Scusatemi, spero non mi accuserete di campanilismo, ma per chi non lo ricordasse il Ministro per i Beni Culturali è un Gallipolino: tale On. Rocco Buttiglione.......
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Spedito - 14/07/2005 : 13:39:49
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| Non credo che il tuo sia campanilismo, è semplice attaccamento alla nostra terra, ottimo "patriottismo" di cui noi Gallipolini purtroppo siamo dotati solo a parole..comunque mi ricollego al tuo discorso sul Ministro Buttiglione, aggiungendo che, grazie ad un incontro privato avuto con De Marini e Chianella (assessore e consigliere gallipolini), abbiamo ottenuto ingenti fondi per il restauro della parte restante del Teatro Garibaldi, per alcune chiese del centro storico e per il restauro del Castello nella sua interezza..speriamo che ne sappiano fare buon uso..
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Spedito - 16/07/2005 : 11:49:39
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Mi piacerebbe saperne di più su questa notizia; sarebbe un fatto molto positivo, e sarebbe auspicabile secondo me informarsi il più possibile e seguire la vicenda. Chiunque abbia informazioni utili al riguardo le inserisca sul forum.
Al di là di questo Antonio ho notato che molto spesso su questo forum parliamo male dei Gallipolini, o della maggiorparte di essi, o comunque anche se non apertamente tendiamo a catalogare in stereotipi generalisti gran parte della cittadinanza. Specifico che non è una osservazione rivolta a te, ma prendo spunto da quello che hai scritto sull'attaccamento per rivolgermi a tutti, me compreso. Con questo non voglio dire che non esistano delle "prerogative particolari" nel modo di vivere e di rapportarsi con la società civile e con il territorio, da parte di molti concittadini; ma penso che ragionare per compartimenti stagni, specie al giorno d'oggi, non sia una cosa giusta. A volte vi sono anche i risvolti della medaglia. Faccio un esempio che ho notato ultimamente e poi chiudo perchè diventerebbe un discorso troppo complesso e teorico.
Spesso ci lamentiamo perchè nella nostra terra, e più in generale nel sud manca lo spirito d'iniziativa e d'imprenditoria. Inoltre nel caso specifico, negli ultimi anni sono nati e continuano a nascere piccoli e grandi esercizi commerciali di proprietà di forestieri, che attratti dalle potenzialità del territorio cercano fortuna e spesso la trovano. E i gallipolini sapete che fanno? Vanno a lavorarci dentro come dipententi stagionali da giugno a settembre per 700 € al mese in nero. Però la Gallipoli bene, la borghesia gallipolina non investe. Al massimo si limita a sfruttare il patrimonio immobiliare. Chi invece sta cominciando ad investire è il "popolaccio". Già proprio loro. Guardatevi intorno quando girate per la città. Ogni tanto spunta un negozietto, un baretto, una piccola pizzeria. Questo a mio avviso è un fatto estremamente positivo, che se sapientemente incoraggiato e soprattutto incanalato (la cosa forse più difficile!) in un ambito di legalità e di trasparenza potrà risolvere moltissimi problemi.
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