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   Porto turistico: progetto Italianavigando
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Spedito - 29/11/2009 : 10:43:22
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L’attuale vicenda relativa al Porto di Gallipoli ha inizio con il primo mandato a sindaco di G. Venneri, per l’esattezza il 28 luglio 2003 quando viene firmata una convenzione con ItaliaNavigando per realizzare un porto turistico all’interno del porto mercantile. Qualche tempo fa la Regione Puglia ha affidato proprio a Italianavigando l’incarico di redigere il piano regolatore portuale di Gallipoli, innescando una serie di eventi che ci hanno portato alla situazione attuale.

Nella immagine sopra si vede il progetto originale, comprendente quindi il molo occupato dalla Blue Salento, la banchina Ferrovia dove attraccano i pescherecci e il porticciolo del Canneto. Con il nuovo progetto Italianavigando ha rinunciato a quelle area, limitando l'intervento al molo foraneo e alla banchina Lido.
Il Consigliere Coppola in data 11 settembre 2009 protocollava una interrogazione per chiedere spiegazioni sulla vicenda del piano regolatore portuale. Il sindaco rispondeva nel consiglio comunale del 25 settembre 2009: “Che la città di Gallipoli è dotata di un piano regolatore generale, e nell’ambito di tale PRG, per espressa indicazione della Regione Puglia, accolta dal Consiglio Comunale con atto n. 20 del 12 aprile 2006, è stata mutuata l’intera programmazione prevista dalla delibera della Giunta Regionale n. 12838 del 30/12/1987, relativa alla variante urbanistica del sistema portuale. Tale previsione urbanistica ha valenza di Piano Regolatore Portuale come ritenuto dal Consiglio di Stato nella sentenza n. 5133 del 2009”. Quindi sostanzialmente si affermava che Gallipoli è già dotata di un Piano regolatore portuale. In seguito a questa interrogazione è accaduto un fatto del tutto nuovo, ovvero la firma di una nuova convenzione tra l’amministrazione comunale e Italianavigando per realizzare il porto turistico. Con questo nuovo accordo Italianavigando ha ridimensionato fortemente il progetto originario che prevedeva la realizzazione di circa 900 posti barca. Il nuovo progetto prevede infatti di occupare il molo foraneo e la banchina Lido, escludendo il molo già occupato dalla Blue Salento, la banchina Ferrovia occupata dai pescherecci e il Canneto sempre occupato dai pescatori e sul quale comunque già vi è una richiesta di consessione avanzata dalla Coperativa Pesca “Lucia”, portando il numero di posti barba a 500. Appresa la notizia il consigliere Coppola scriveva al sindaco una lettera che vi riporto integralmente: “Carissimo, apprendo dalle notizie di stampa apparse domenica 25 ottobre ’09, che il Comune di Gallipoli ha sottoscritto una convenzione con Italia Navigando per la realizzazione del porto turistico a Gallipoli. Meglio tardi che mai !!!!! Anche se, purtroppo, devo amaramente constatare che la nostra Città, causa l’arroganza di una parte della Tua maggioranza, ha perso tempo prezioso per dotarsi di una infrastruttura indispensabile per lo sviluppo e, ci auguriamo, non ne perda ancora. Ritengo pertanto necessario portare alla Tua attenzione alcune perplessità registrate nella lettura degli atti relativi a detta convenzione. E’ stato sottoscritto tra il Sindaco di Gallipoli, Italia Navigando e Gallipoli Navigando un “atto esecutivo della convenzione del 28 luglio 2003”. Si renderebbe forse necessario, per dare maggiore forza alla convenzione e soprattutto per evitare facili interpretazioni giuridiche in caso di ricorsi, approvare nuovamente la convenzione in consiglio comunale. In effetti, in occasione della precedente approvazione della convenzione con delibera n°. 36/2003, è stato approvato anche un emendamento a firma dei consiglieri Benvenga, Picciolo, De Marini (allegato alla delibera) finalizzato a limitare a soli 12 mesi la durata della convenzione tra Comune di Gallipoli e Italia Navigando che così recita: “…. Italia Navigando s’impegna a predisporre tutti gli atti necessari per l’approvazione da parte del Consiglio Comunale della proposta progettuale entro 12 mesi dalla sottoscrizione della predetta convenzione. La presente convenzione s’intenderà nulla qualora lo studio e la proposta progettuale elaborati da Italia Navigando Spa non dovessero integralmente soddisfare gli obiettivi dell’Amministrazione Comunale …….la società costituita da Italia Navigando come socio unico, verrà posta in liquidazione e comunque non potrà operare…” Alla luce di questa evidente “volontà” di limitazione, appare imprudente rischiare di perdere i finanziamenti previsti per un semplice vizio formale. Inoltre, nella convenzione sottoscritta, richiamando integralmente la precedente convenzione del 28 luglio 2003, si precisa che la nuova progettazione dovrà essere limitata alla sola riconversione dell’area portuale mercantile, rinunziando contestualmente alla progettualità prevista nel seno del canneto, atteso che, esiste richiesta di concessione demaniale da parte della “cooperativa Lucia”. E’ necessario evidenziare però, che in occasione della risposta alla mia interrogazione del 25 settembre u.s., è stato da Te affermato che: “ l’Amministrazione Comunale di Gallipoli ha improntato la propria azione di governo nel rispetto delle previsioni del vigente PRG, predisponendo un progetto preliminare per la realizzazione di un porto peschereccio in piazza Malta, oltre ad un progetto preliminare di porto turistico nel “ Seno del Canneto”. Ciò accadeva solo 25 giorni prima la sottoscrizione della convenzione con Italia Navigando. Emerge, in maniera evidente, un po’ di confusione. !!! Ancora, al punto 2.5 “Il Comune si impegna a presentare un Piano Regolatore Portuale (nuovo o in variante) con l’obiettivo di dotare il porto cittadino di un adeguato strumento di pianificazione delle attività in esso previste.” E’ sin troppo semplice evidenziare come tale indispensabile strumento (Piano Regolatore Portuale) era stato richiesto con apposito odg di Consiglio Comunale nel novembre del 2008 da parte dei consiglieri di opposizione. Purtroppo per la Città di Gallipoli, l’arroganza della maggioranza, nonostante la Tua disponbilità, ha fatto sì che tale odg fosse bocciato, salvo poi oggi, con un anno di ritardo, ritenerlo necessario. Considerato l’argomento di fondamentale importanza, e soprattutto per scongiurare il serio rischio di perdere i fondi previsti dai bandi europei (peraltro ultima possibilità) sarebbe forse prudente ratificare la convenzione sottoscritta da parte del Consiglio Comunale.
E’ oltremodo auspicabile un impegno formale da parte Tua a spiegare, prima della seduta consiliare alla maggioranza che questa è l’ultima occasione per questa Città di utilizzare le risorse a disposizione.!!!!!
In seguito all’apparizione sui giornali della notizia della firma della nuova convenzione tra Comune e Italianavigando si scatena il partito dei Vincenzini. Cominciano le avanguardie “nei secoli fedeli” al Vincent nazionale, Franco Scialpi (associazione armatori pescherecci), Cosimo Maggio (cooperativa ‘Il Faro’), Vincenzo Scigliuzzo (cooperativa Pescatori Salentini), Antonio Buccarella ( Federpesca). I quali dichiarano di aver incontrato l’onorevole Vincenzo Barba per avere rassicurazioni in merito alla vicenda. Questi signori rilasciana questa dichiarazione “Malgrado il nostro accorato appello, fatto pervenire al Primo Cittadino di Gallipoli una settimana fa e malgrado le ripetute rassicurazioni ricevute dall’On.le Vincenzo Barba che abbiamo incontrato in delegazione nei giorni scorsi, rassicurazioni tese a farci comprendere che l’Amministrazione Comunale di Gallipoli non avrebbe mai e poi mai potuto dare vita ad un progetto così scellerato come quello teso a far scomparire gli spazi del porto peschereccio e di quello mercantile a beneficio esclusivo di quelli diportistici, siamo a comunicare, che ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna notizia ufficiale da parte di “Palazzo di Città” e continuiamo a brancolare nel buio, mentre nubi fosche si addensano sul nostro futuro lavorativo e sulla sicurezza sociale delle nostre famiglie”. Considerazione mia personale quale spazi il progetto sottrae ai pescherecci? Praticamente nessuno! Sulla base di cosa parlano questi signori, paventando persino uno sciopero dei pescatori senza neanche consultare le altre cooperative e associazioni che orbitano nella galassia Pesca? Forse sarebbe il caso di chiederlo allu Vicè che sicuramente li avrà imboccati sul cosa avrebbero dovuto dire. Contemporaneamente a queste dichiarazioni entra in scena il fedele barbiano A. Buccarella (detto Burraschia) il quale in qualità di presidente della Commissione Pesca rilascia la sua bella dichiarazione dicendo candidamente che in seno alla maggioranza vi sono dei malumori e malesseri per questa vicenda trattata con troppa leggerezza dal sindaco. Le dichiarazioni più belle sono invece quelle del number one On. Vincent Barba, detto u Vicè nosciu. U Vicè dice:” Non avrei mai immaginato che su questioni così importanti, dove avremmo dovuto agire con il massimo della concertazione, saremmo arrivati ad avere una città in subbuglio, con i pescatori – forza autenticamente produttiva della “Città Bella” – che minacciano lo sciopero generale, a causa di una iniziativa dannosa e non condivisibile, in base alla quale scomparirebbero gli spazi portuali destinati alla pesca e ai traffici commerciali per lasciar posto a presunti approdi diportistici che, altrove, sarebbero cosa buona e giusta ma, in quel posto, sono quanto di più deleterio si possa immaginare per la nostra città e per la nostra economia. Concordo pienamente, di conseguenza, con le parole espresse nei giorni scorsi dal Presidente della V Commissione Consiliare - Attività Produttive del Mare, rag. Alessandro Buccarella, e di tanti altri consiglieri di maggioranza che, giustamente, hanno espresso in pubblico malesseri e malumori che non sono attribuibili alle loro persone, bensì all’intera collettività cittadina. Anche e soprattutto alla luce del ruolo istituzionale che ricopro, un ruolo di rappresentanza delle problematiche sociali ed economiche della nostra gente, chiedo al Sindaco di approfondire la questione e, consequenzialmente, revocare quanto concesso con troppa solerzia alla società privata che vorrebbe gestire il porto di Gallipoli, trasformandolo radicalmente da commerciale e peschereccio in pseudo-diportistico, riportando la situazione allo stato precedente, quando, con intelligenza politica, si discuteva e si dibatteva delle prospettive future e dei nuovi porti (si badi bene: nuovi porti…) da costruire senza inutili accelerazioni destinate a creare inevitabilmente disordine civico, economico e sociale. Già la pesca e la portualità commerciale sono da tanto tempo bistrattate e mortificate… Insomma, credo proprio che si dovrebbe lavorare in senso diametralmente opposto per restituire l’antica gloria e l’antica ricchezza ai commerci e alla pesca gallipolini. Non possiamo avallare il degrado economico ed infrastrutturale della nostra città, come ci insegna, in materia di portualità, la gloriosa storia di lungimiranti amministratori, avuti in passato, quali il Dott. Zacà e il Dott. Magno, che così tanto si impegnarono per lo sviluppo portuale ed economico del nostro territorio. Né tantomeno si può raccontare la barzelletta dei fondi europei che si andrebbero a perdere… Perché deve finire questa storia malsana secondo la quale, pur di spendere i soldi dell’Unione Europea, si dà vita ad innumerevoli scempi sul territorio. I finanziamenti bisogna chiederli e ottenerli per realizzare buoni progetti, altrimenti è bene che quel denaro pubblico venga destinato ad altri fini piuttosto che renderlo causa del deturpamento territoriale. Così… tanto per… solo e soltanto perchè ci stavano regalando i soldi. Noi quei soldi non li vogliamo! Noi quei soldi, eventuali…, li restituiamo al mittente. Il denaro bisognerebbe chiederlo, innanzitutto, per migliorare la portualità esistente, per sviluppare i traffici e i commerci, per far crescere il benessere dei nostri pescatori, non per dare il colpo di grazia alla nostra economia. Noi dobbiamo accedere ai finanziamenti che migliorano e qualificano la portualità e non a quelli che la affossano. Del resto basta leggere i giornali di questi giorni che parlano delle grandi battaglie che si stanno combattendo per migliorare e consolidare l’importanza mercantile dei porti di Taranto, Gioia Tauro, Crotone, Brindisi, Bari e Manfredonia. È con quelle realtà commerciali che ci dobbiamo confrontare e non con la miriade di porticcioli turistici esistenti o che vorremmo certamente anche realizzare. Gallipoli è sede di “principali uffici doganali”, di Capitaneria di Porto, di sede di consorzio per il porto, è sede di port security, è sede di porto-rifugio, scelto e preferito dal Ministero della Difesa; non può diventare uno dei tanti porticcioli per l’attracco di fortuna di qualche yatch, eventualmente solo nella settimana di ferragosto. Gallipoli, per la sua logistica e per i suoi fondali, ha un porto militarmente strategico: vogliamo forse diventare la macchietta d’Italia sostituendo spazi di importanza internazionale con fantomatici attracchi diportistici dell’ultima ora? Ma il sottoscritto, che è stato un fervido sostenitore ed un appassionato elettore del primo cittadino, è certo che egli, da persona intelligente e lungimirante qual è, saprà ritornare sui suoi passi, ammettendo di essere stato frettoloso. E non vedo perché Giuseppe Venneri dovrebbe perseverare, creando caos e confusione, laddove, tutti insieme, possiamo lavorare per il benessere comune e la pace sociale, e anche, poi, per le nuove e varie strutture diportistiche. “ Che spessore politico! Un uomo con gli attributi. Ed è proprio di attributi che parla Tommaso Scigliuzzo in un comunicato stampa rilasciato qualche settimana fa: A Gallipoli chi governa non ha “gli attributi”! Il silenzio dell'Amministrazione Comunale di Gallipoli e del Sindaco Venneri in particolare, nulla lascia presagire, a 20 giorni trascorsi dal fatidico annuncio, se non che il porto turistico a Gallipoli, salvo chi sa quali imprevisti, verrà realizzato. A quel silenzio fa da contraltare quello ben più assordante dell'On.Vincenzo Barba, che tanto fortemente ha voluto lo scorso anno Venneri come Sindaco (e la sua maggioranza di consiglieri distratti ed distanti dai temi vitali di Gallipoli). La bagarre “peschereccia”, e solo quella, è la prova di quanto tutte le forze politiche presenti in città, maggioranza in testa, non sappiano che pesci prendere circa il tema della portualità gallipolina. Almeno in superficie, a galla, questa è la sensazione diffusa; quasi irreale, artificiale. E dire che la minoranza, alla quale appartengo, esattamente un anno fa aveva proposto una delibera di indirizzo sul riordino della portualità, delibera seccamente respinta dalla maggioranza e dal Sindaco adducendo la motivazione che il tema della portualità sarebbe stato “sviscerato nelle sedi opportune” e portato in Consiglio Comunale quando i tempi fossero stati maturi. Per chi ha voglia e tempo, i verbali di quella seduta sono a disposizione presso la casa comunale, basta chiederli; in particolare consiglio a tutti la lettura delle dichiarazioni del Capogruppo di maggioranza PDL e (neo Consigliere Provinciale) Toti Di Mattina (da Taviano) e del Sindaco Giuseppe Venneri (da Alliste). I loro buoni propositi erano soltanto chiacchiere e retorica di circostanza, smentiti dall'atto concreto “a sorpresa” della firma in gran segreto ed in solitudine, a distanza di un anno appunto, della convenzione con Italia Navigando. Atto di forza del Sindaco? Scippo ai pescatori o grande occasione di sviluppo per loro e per tutta la città? Gallina dalle uova d'oro per le dissestate casse comunali? Chi sa che sarà (o potrebbe essere stato) il porto turistico di Gallipoli! Intanto siamo tutti in attesa da una parte di vedere celebrato, se e quando, un consiglio comunale monotematico, e dall'altra una presa di posizione ufficiale dell'On. Vincenzo Barba, da sempre paladino della pesca e della marineria gallipolina, difensore indomito delle gallipolinità verace, parlamentare attentissimo ed attivissimo; manager ed imprenditore esemplare e prolifico, abile ed eccellente nella politica, virtuoso gentleman nello sport e nella vita. Ed il Consigliere Provinciale della “Puglia Prima Di Tutto”, Alessandro Quintana, che cosa pensa della vicenda? Noi riteniamo che sicuramente tutta Gallipoli avrebbe piacere ed utilità, nel frattempo, da un pubblico incontro teso a fare chiarezza sulla confusa vicenda del porto turistico; con la partecipazione del Sindaco, dell'On. Barba e del Presidente di Italia Navigando. NOI CI SIAMO! E tutti gli altri?
Sulla vicenda non poteva non dire la sua il Flavione gallipolino, grande amico del Vincent nazionale. Così il nostro ex sindaco ed ex tutto prende carta e penna e scrive la sua bella letterina al sindaco: “Caro Sindaco, come è noto a Te ed ai nostri Concittadini, nell’ormai lontano 1995, esattamente 11 dicembre, come sindaco dell’epoca, inoltravo alla Regione Puglia, all’epoca vi era un governo di centrodestra, richiesta di finanziamento, poi ottenuto, con i fondi Pop – Fesr Misura 6.6, Porti Turistici, per realizzare nella nostra città un porto turistico di stazionamento per 23 miliardi di vecchie lire, 12 milioni di euro attuali. L’ubicazione di quel progetto, finanziato in parte dalla Regione Puglia, come è noto, era in zona esterna al porto mercantile, tra la Capitaneria di Porto e la vecchia Distilleria, in quell’area definita “cala Fontanelle”. In tal modo, il porto turistico, rispettava l’esistente portualità mercantile e, inserendosi con il porto peschereccio che pure fu da quella stessa amministrazione progettato di fronte al mercato ittico, all’epoca in costruzione, oggi così miseramente distrutto! avrebbe rappresentato, per la nostra Gallipoli, un sistema integrato di portualità tra: mercantile, turistica e peschereccia! Non voglio ora alimentare alcuna polemica, né sostenere le ragioni di quel passato, ma solo svolgere alcune considerazioni e farti alcune domande in forma pubblica:
“Oltre 6 anni fa, luglio 2003, fu deciso, anche allora, senza alcun coinvolgimento cittadino, di procedere, con la società imprenditoriale pubblico-privata “Italia Navigando”, ad affidare la costruzione di un non meglio precisato ed ubicato porto turistico: dopo tutti questi lunghi anni di inerzia amministrativa, sembra corretto e trasparente, in totale solitudine, senza alcun confronto né con la città né con il Consiglio comunale, impegnare il Comune in una scelta così importante per l’economia cittadina? Come si fa a non sentire il dovere morale, prima ancora che giuridico, di aprire una discussione pubblica, quantomeno per verificare se, dopo 6 anni, sono ancora presenti le valutazioni tecnico-economiche, ammesso che all’epoca furono mai fatte, che portarono a quella scelta, nell’interesse della nostra comunità? Non ci si rende conto che già la - incredibile! - presenza di un approdo privato come quello della ‘Bleu Salento’ nell’area del porto mercantile, così scabrosamente fatto nascere, rappresenta già da sola una impattante e grave modificazione della situazione che esisteva nel luglio 2003, per cui quell’accordo all’epoca deciso, oggi andrebbe comunque riconsiderato!? Vedi, caro sindaco, queste considerazioni sono finalizzate a far sentire coinvolti nelle scelte esiziali per lo sviluppo ed il futuro della città tutti i nostri concittadini, ai quali è, e deve essere, diretta l’azione amministrativa; e mi piace farlo soprattutto sapendo che a rappresentare oggi la società imprenditoriale, Italia Navigando s.p.a., è una persona della mia stessa area politica: quando i cittadini mi hanno conferito l’onore di rappresentare la loro Gallipoli, io non ho mai piegato l’interesse della città a personalistiche logiche affaristico-imprenditoriali, semmai ho cercato di piegare queste ultime alle finalità pubbliche. E questo, sono certo, anche alla luce dei fatti, è risaputo e riconosciuto da tutti!” A queste dichiarazioni prontamente risponde Venneriil quale dice: ““Caro Flavio, vedo che hai dato il via alla corsa per le Regionali e che sei in cerca di un barlume di visibilità per raccattare una candidatura, ma ti consiglio di non servirti di un argomento così serio per Gallipoli come è quello della portualità. Siamo ormai abituati alla tua smania di apparire, ma non devi esagerare e travisare la verità. Non è vero, infatti, che per il progetto di ‘Italia Navigando’ io abbia fatto trascorrere 6 anni di tempo: la procedura è andata avanti dal 2003 al 2006, ultimo anno del mio primo mandato amministrativo, ed è stata ripresa dopo il mio nuovo insediamento. Una scelta, questa, figlia né di fini oscuri né di interessi foschi, come lasci intendere, ma della volontà di non perdere ingenti fondi pubblici con cui dar vita a una struttura che porta benessere economico e sviluppo alla città. Spero che il ‘fastidio’ che provi per questo progetto non sia dovuto ai contrasti interni al tuo partito con l’onorevole Ernesto Abaterusso, che ha seguito, nel tempo, un percorso diametralmente opposto al tuo, diventando prima onorevole, poi presidente di Italia Navigando.
Tornando al porto, mi fa specie vedere che parli ancora di questo argomento e mi fa ancora più specie leggere che, ‘candidamente, richiami il progetto del ‘Consorzio Etruria’, quello delle Cooperative rosse, per intenderci, al quale volevi affidare la costruzione del porto turistico. Ti devo ricordare che quel progetto è stato dichiarato illegittimo in ogni grado di giudizio. Noto anche che parli, senza alcun imbarazzo, della ‘Bleu Salento. Eppure sei stato tu ad aver cercato di fomentare, più o meno velatamente, le marinerie contro quella procedura, salvo poi a ricrederti in extremis, magari grazie all’assessorato offertoti dall’ex presidente della Provincia, il cui figlio aveva interessi diretti nella struttura, mentre il sottoscritto ha continuato a difendere gli interessi di Gallipoli, contro quella società, in ogni grado di giudizio.
Come vedi, non è questo sindaco che si piega a logiche affaristico-imprenditoriali né a lobby; non è questo sindaco che si piega ai ‘padroni’, magari dell’altra parte politica, per spuntare qualche voto in più nelle primarie e per dimostrare di avere ancora consenso e seguito popolare; non è questo sindaco che si piega ai giochi elettorali scavalcando i bisogni della sua comunità cittadina. Quest’Amministrazione, caro Flavio, è pronta a confrontarsi con tutti, pubblicamente e a viso aperto, perché agisce seguendo unicamente la legalità e la trasparenza. E soprattutto l’interesse della città”.
Pensate che di spunti da approfondire ve ne siano? Vogliamo parlarne?
Ciao callipolis
_______________________ .....in medio stat virtus.....
Modificato da - callipolis on 29/11/2009 10:48:56
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Spedito - 10/12/2009 : 09:47:33
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E' in distribuzione il numero 4 della nostra testata giornalistica cittadina. Da questo numero in poi abbiamo la registrazione in tribunale; ("... e mica semienti", come ebba dire il Senatore)
Ovviamente tutto è liberamente scaricabile, fotocopiabile e distribuibile. Non posto i singoli articoli nel forum ma, come sempre, possiamo discutere dei contenuti, se qualche attento lettore abbia voglia di farlo.
A voi, signore e signori!
http://www.idvlecce.com/images/stories/giornale_NCS/ncs_num4.pdf
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Spedito - 11/12/2009 : 11:34:05
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Sul porto turistico ci sarebbe tanto da parlare e discutere, anche se nessuno ormai si ricorda delle mie feroci battagie fatte in condiglio comunale per dissuadere Fasano dal continuare ad insistere sul progetto complessivo che doveva sorgere a tramontana tra l'ANMI e Fontanelle. Nonostante avessi dato assieme a Coronese la disponibilità a valutare favorevolmente parte dell'insediamento previsto e dopo anche un incontro avuto con l'assessore Barletti al quale avevamo espresso tutta la nostra contrarietà all'insediamento nel Seno del Canneto, si è voluto andare comunque avanti. Avevo innanzitutto esibito i documenti da cui si evinceva chiaramente che il comitato Via della Regione aveva approvato solo uno stralcio del progetto del porto turistico dichiarando che per il prlungamento fino a Fontanelle occorreva uno studio di impatto ambientale. Niente da fare e con la testardaggine che lo caratterizzava Fasano volle comunque andare avanti. Anche l'opposizione in quella occasione si dimostrò rinunciataria e non volle sostenere le nostre posizioni, addirittura facendo finta di non capire il documento da me esibito del comitato VIA. Erano i tempi in cui sembrava che in Consiglio comunale l'opposizione volesse fare, scusate il bisticcio, l'opposizione a me. I soliti giochi basati sull'invidia e la gelosia nei confronti di chi sapeva meglio sviscerare i problemi e chiarirne la portata e le conseguenze. Ricordo che in un famoso consiglio comunale sbottai col dire che io mi sforzavo di mostrare pubblicamente un bell'asso di coppe (i documenti probanti) e il consiglio invece ripeteva a coro di aver visto un asso di bastoni. Fatto sta che con ricorso in Consiglio di Stato della socetà Fontanelle il progetto fu annullato, guarda caso, proprio per l'assenza della valutazione ambientale obbligatoria per insedamenti superiori ai tre ettari. Ciò che io avevo sempre affermato in tutte le sedi pubbliche e private senza ottenere risposte. Il seguito si sa: perdemmoii il finanziamento regionale. In seguito ho sempre consigliato, anche alla giunta Venneri, di ritornare in Consiglio comunale per riapprovare lo stralcio del progetto originario comprendendo solo la zona da ANMI a Cantiere Melica, così recuperando il finanziamento regionale. Ma occorreva avere coraggio e consapevolezza del vero interesse di Gallipoli. Si sono preferiti invece interessi particolari.
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Spedito - 11/12/2009 : 16:10:26
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Elio, come non darti ragione. A galipoli ogni iniziativa seria è destinata a trascinarsi per decenni spesso senza compiersi. Il tema del porto era tornato alla ribalta con l'immediato codazzo di critiche e dissenzi, stranamente tra la fila della stessa maggioranza. Poi lo stillicidio delle interecttazioni ha messo tutto a tacere.
Pre Venneri e Vicè della Nafta ci sono altre gatte da pelare, ora come ora.
Nel mio articiolo, che credo avrai letto, (scusami se non ti ho portato, come consuetudine, il giornale fresco di stampa) il mio è stato un tentativo di analizzare il tema con le poche informazioni disponibili, cercando di capire se ancora oggi, così come proposto, il porto, o meglio la "darsena turistica" a Gallipoli possa portare vantaggi. La conclusione è che per quanto ridimensionato, i vantaggi ci potrebbero essere, sia pur di gran lunga inferiori a progettualità passate di maggior ambizione ma che, forse per la loro complessità intrinseca, sono rimaste solo sulla carta.
Modificato da - tommaso scigliuzzo on 12/12/2009 10:58:35
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