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Autore Discussione Precedente: S. Maria delle Servine Discussione Discussione Successiva: Concittadini illustri, noti, famosi ........  

gianni51
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Stato: Sconnesso

 Spedito - 18/05/2008 :  15:26:35  Mostra Profilo  Aggiungi gianni51 alla Lista Amici
Giulietta Banzi Bazoli , 34 anni, insegnante, CGIL scuola;
Clementina Calzari Trebeschi , 31 anni, insegnante, tra i fondatori della CGIL scuola insieme al marito;
Alberto Trebeschi, 37 anni, insegnante, iscritto al PCI, marito di Clementina.
Livia Bottardi Milani , 32 anni, insegnante, tra i fondatori della CGIL scuola, e membro attivo dell’AIED;
Luigi Pinto, 25 anni, insegnante, CGIL scuola, che aveva fatto mille lavori, per poter approdare al titolo di studio e finalmente al lavoro nella scuola;
Euplo Natali, 69 anni, ex partigiano, iscritto al PCI;
Vittorio Zambarda, 60 anni, iscritto al PCI, operaio edile, in pensione da appena una settimana;
Bartolomeo Talenti, operaio, 56 anni, iscritto alla FLM, il sindacato unitario dei metalmeccanici.

Era il 28 maggio 1974. Erano le 10,12 minuti. Un boato in piazza della Loggia a Brescia. Un kg di tritolo in un cassonetto per i rifiuti. I loro corpi furono ricoperti con striscioni e bandiere rosse. Perchè era una manifestazione dei sindacati e del comitato unitario antifascista contro il nuovo squadrismo e le stragi che da piazza Fontana in avanti avevano insanguinato l'Italia.
I solerti giornalisti televisivi inquadrarono quei drappi che vedemmo in bianco e nero. Solo quelli però. Non vedemmo l'intervento della polizia con gli sfollagente per allontanare i manifestanti. Non i vigili del fuoco che con autopompe ripulirono immediatamente tutto. Anche elementi di prova.
Nessun colpevole. Nel 1987 e nel 1990 due filoni d’inchiesta assolsero tutti gli imputati. Ma la procura di Brescia proseguì le indagini. Ora alcuni esponenti dei servizi segreti deviati, di Ordine nuovo e di frange estremiste, fra cui Pino Rauti, sono indagati per strage. E rispuntano i nomi di Delfo Zorzi, giapponesizzato e già condannato per Piazza Fontana, e di nostri agenti deviati. Sempre i soliti nomi. Tanti di loro sono morti, e non possono più parlare. Non avranno giustizia neppure questa volta i morti per strage. Come non l'hanno avuta quelli di Piazza Fontana, di Bologna e di troppe altre bombe. Ora il genero di Rauti siede, con la sua croce celtica al collo, sulla poltrona di sindaco di Roma- Il suo capo è presidente della camera. E il nuovo clima di cinguettanti riconoscimenti fra il maggiore esponente del partito avverso e quello del maggior partito un po’ meno avverso impone il silenzio su queste amenità. Loro sono il nuovo che incombe, e loro sono il futuro.
I partigiani e i ragazzi di Salò in fondo erano tutti bravi figlioli. C'è puzza di bruciato. Oggi mischiamo acqua santa e fango con la pacificazione che si tramuta poco a poco in rimozione. Ed è venuta meno la capacità all’indignazione che porta in alto la volontà di capire, di sapere.
Adelante. Lo spettacolo deve continuare. Ricchi premi e cotillons per tutti. In fondo i morti giacciono in pace. E la giustizia tardiva a che serve? A che serve la memoria? Dobbiamo pacificarci tutti quanti. Nel triste gioco di una democrazia che vuole uniformare destra e sinistra, che dice che le divisioni sono finite. Ma i morti per terrorismo ed i loro parenti chiedono di ricordare. Di indignarsi. Di condannare. Non certo di rimuovere. Il centro e la destra si stanno confondendo compiaciute. Intanto si sono liberati delle ali estreme. Possono decidere in modo univoco e senza quei rompiscatole di estremisti . E chi vuole ricordare è solo un vecchio rottame. Già. Sono vecchio. E sono stanco. Forse anche un rottame. Però ho il terrore di adagiarmi in un appiattimento opaco. E quei morti forse sono ingombranti per la nuova politica. Però ci sono stati. Non so rimuoverli. Come non mi riesce di trasformare il 25 aprile in una ricorrenza per tutti i caduti. Da li è nata la Repubblica. E da li siamo ripartiti. Se scordiamo questi passaggi accetteremo senza batter ciglio cambiamenti della costituzione fatti a colpi di maggioranze. E senza possibilità di intervento. Perché se la cambiano con i due terzi di voti favorevoli in parlamento non deve sottostare a referendum popolare.
E’ vero, dopo le guerre occorre una pacificazione. E anche un perdono se necessario. Ed è vero che la giustizia deve essere imparziale. Ma prima è indispensabile trovare dei colpevoli in tempi utili. Ed è indispensabile rimuovere segreti di stato ed andare a ficcare le mani nella melma dei servizi deviati, dei loro protettori, dei loro mandanti. La ragion di stato non deve più essere usata come viatico per proteggere stragisti e assassini di infimo ordine. Prima si faccia giustizia, si trovino colpevoli, poi si perdoni se è il caso.

 Paese: Italy  ~  Invii: 45  ~  Membro da: 30/04/2008  ~  UltimaVisita: 28/04/2010 -> Moderatore 

gazzella 54
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 Spedito - 24/05/2008 :  14:00:08  Mostra Profilo  Aggiungi gazzella 54 alla Lista Amici
Caro Gianni 51,Quello che tu hai esposto,e' sacrosanto.Detto cio',devo dirti che per alcuni fatti da te citati ,vai in contraddizzione:E' vero che il genero di Pino Rauti e' il Sindaco do ROMA,ma cosa vuoi far capire? il passato e' passato, se poi insisti,ti posso dire che a guerra finita sono stati perpretrati degli abusi e degli assassini rimasti impuniti,anzi molti di loro(riferito agli assassini autorizzati) siedono ancora sugli scranni del senato.Chissa' i figli, o i nipoti (degli assassinati )cosa ne pensano.Noi aramai siamo (vecchi)o rottami come tu dici , la politica CAMBIA con le generazioni, ti devi rendere contoche la giustizia non sempre e' imparziale "quando prevale la ragion di stato".I servizi deviati,sono (racconti metropolitani),Se noi italiani dopo quasi sessanta anni ancora non sappiamo chi ,e come sono stati assassinati Mussolini e Claretta Petacci,vuol dire che per gli assassini di piazza della loggia ne passeranno altrettanti.Riguardo alla melma,ricordati che piu' si mescola piu' puzza ,l'unica cosa sicura e' la giustizia divina da dove nessuno si puo' sottrarre, tanto prima o poi paghera'.ciao.
 Paese: Italy  ~  Invii: 686  ~  Membro da: 21/02/2008  ~  UltimaVisita: 31/03/2012 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

gianni51
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 Spedito - 25/05/2008 :  06:43:37  Mostra Profilo  Aggiungi gianni51 alla Lista Amici
Siccome sono ateo non posso sperare in una giustizia divina. Quindi mi si permetta quello che è diventato fuori moda proprio perché in troppi dicono che bisogna guardare avanti e non indietro: la capacità di indignarmi. Se essere nel nuovo secolo significa scordare le porcherie di chi ci governa è un brutto segno. Se scordiamo l’indignazione e diamo per scontato che intanto le cose sono così, facciamo solo il gioco del vivi e lascia morire. Che i servizi deviati non siano una leggenda metropolitana è stato ampiamente dimostrato da indagini e processi nel corso degli anni (Maletti e altri). In proposito ci sono centinaia di faldoni nei tribunali, però sai com’è, è come la mafia, tutti sanno e nessuno sembra poter fare nulla.
Il genero di Rauti siede sulla poltrona di sindaco con al collo una croce celtica, simbolo dell’estremismo squadrista degli anni 70. E questo, mi si permetta, mi indigna. Rinunciare ai simboli che hanno portato a violenze e sotto i quali si sono coperti i vari Freda, Ventura, Mambro, Fioravanti ecc. e gli altri stragisti è chiedere troppo? E non ti pare bizzarro e strano che la giustizia sia riuscita a fare chiarezza sulle dinamiche di tutte le nefandezze del terrorismo rosso, mentre ancora non si sanno troppe cose di quello nero? Chi è in galera per piazza fontana? Chi per Brescia? La pacificazione deve avvenire, “a bocce ferme” però. Quando chiarezza è stata fatta. Altrimenti si chiama connivenza. Non si perdona chi non si conosce, lo si fa con un condannato. E poi potremo anche parlare di indulti, amnistie, permessi di lavoro e tutto quel che si vuole. Per q uanto mi riguarda l’ergastolo è una pena assurda. Non è il caso dell’Italia degli anni 70, e soprattutto non è il caso del terrorismo nero e dei suoi protettori. Guarda caso si parte dal tentato golpe Borghese, si passa per la P2 di Gelli (che vede seduti in parlamento e non solo molti adepti, in particolare uno alla presidenza del consiglio) . No, chiarezza non è fatta. Si dice, dopo 30 anni circa, che dobbiamo processare i morti, perché molti di questi figuri lo sono, mentre le BR in ogni loro ordine e grado, sono state debellate. Qualcosa non quadra veramente. Per quanto riguarda Mussolini e Claretta pare ormai assodato che furono fatti fuori da un mio conterraneo, tal comandante Valerio (Walter Audisio). E contro il parere e il volere degli USA. Io sono contro la pena di morte sempre e comunque, però la storia così è andata. E rimescolare il fango, se serve a fare chiarezza, non è mai tempo perso. Mentre è una sconfitta della ragione e della democrazia il rifiutarsi di fare giustizia. Chi lo fa si rende colpevole. La storia siamo noi, caro amico. Chi vuole scordare per il quieto vivere si rende colpevole. Il fatto che cambi la politica vuol forse dire che chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto? Non mi sta bene. Se vogliamo che le cose vadano così accettiamo anche le mafie, e accettiamo ogni nefandezza come il razzismo e la xenofobia. Accettiamo passivamente che si brucino campi rom, intanto fra una generazione la storia cambierà. Un paese senza memoria fa comodo a qualcuno, è la tomba della democrazia. E i suoi frutti sono marci sul nascere. Non ci sto. Riesco ancora a indignarmi, per fortuna. Tutto questo per dire semplicemente che non voglio rassegnarmi alla giustizia ingiusta e neppure ad una classe politica bacata. Ho ascoltato esterrefatto un’intervista ad Ayala che commemorava Falcone, ha detto chiaramente che la mafia non bisogna sconfiggerla in Sicilia, ma a Roma.Se fossi convinto che non c’è nulla da fare contro tutte le mafie sarei tranquillamente a parlare della Juventus, piuttosto che occuparmi d’altro. In alternativa continuiamo a lasciar soli Falcone, Borsellino, Ayala.


 Paese: Italy  ~  Invii: 45  ~  Membro da: 30/04/2008  ~  UltimaVisita: 28/04/2010 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

spartaco
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 Spedito - 25/05/2008 :  09:27:17  Mostra Profilo  Aggiungi spartaco alla Lista Amici
Trovo incomprensibile la critica di Gazzella secondo cui Gianni51 sarebbe caduto in contraddizione. L’intervento di Gazzella mi sembra piuttosto la chiara dimostrazione di come non sia più gradito che qualcuno si permetta di ricordare i fatti. E i fatti sono, purtroppo, esattamente quelli descritti da Gianni: ossia una strage, quella di Brescia, rimasta impunita (come tutte le altre: Piazza Fontana – Italicus - Bologna, ecc.,ecc., per le quali i mandanti, e talvolta gli stessi esecutori, non sono mai stati individuati); la chiara riconducibilità di tale crimine ai gruppi neofascisti che hanno goduto sistematicamente della copertura dei servizi deviati; il recente rinvio a giudizio per strage a carico di Rauti (il quale era già stato indagato per Piazza Fontana). E un fatto è pure che il suddetto Rauti sia suocero dell’attuale sindaco di Roma, Alemanno. Come è un fatto che, ormai da qualche anno, assistiamo alla penosa farsa della pacificazione, inaugurata da Violante (ex PCI) e Tremaglia (ex repubblichino prima, ed ex ministro della Repubblica Italiana dopo; quello, tanto per intenderci, del famoso voto degli italiani all’estero, che nel 2006 si rivelò determinate per la sconfitta del centrodestra!); farsa, grazie alla quale pare sia diventato un “delitto” ricordare che i morti non sono tutti uguali, e fare le doverose differenze tra chi lottò, e pagò con la vita, per la libertà dal nazifascismo e chi preferì collaborare, da subalterno, con l’invasore nazista. Farsa, grazie alla quale, nel 2008, si tenta di mettere sullo stesso piano l’assassinio di Mussolini e della Petacci e lo stragismo degli anni 60-70-80, sostenendo che in un caso come nell’altro non si sono trovati i colpevoli, ma che si può essere fiduciosi perché alla fine…arriverà per tutti il giudizio universale (!). A me risulta invece che la fine di Mussolini e della Petacci è stato il tragico, ma comprensibile, epilogo di una guerra civile, del quale i partigiani si sono da subito assunti la responsabilità; mentre lo stragismo, rimasto impunito, oltre che esercizio di violenza nei confronti di persone incolpevoli, è stato finalizzato ad imporre ad un Paese democratico una svolta autoritaria di stampo fascista. Penso quindi che sia del tutto legittimo, come bene ha fatto Gianni, pretendere una sia pur tardiva giustizia per i gravissimi crimini che hanno insanguinato la nostra Repubblica, anche perché ritengo che l’unica giustizia nella quale credere è quella umana. E trovo altrettanto legittimo e doveroso ricordare, per evitare che il motto “il passato è passato” possa essere strumentalizzato da qualche buontempone che tra un po’, raccontandoci “la storia” riscritta a proprio piacimento, ci dirà che il partigiano Sandro Pertini è stato un criminale, come ha fatto tale Umberto Bossi, attuale Ministro della Repubblica, che, qualche mese fa (cito testualmente e chiedo venia per la volgarità) e guarda caso proprio a Brescia, definiva Garibaldi “un coglione”.
 Paese: Italy  ~  Invii: 305  ~  Membro da: 28/02/2008  ~  UltimaVisita: 02/12/2009 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

callipolis
Moderatore


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 Spedito - 25/05/2008 :  10:12:00  Mostra Profilo  Aggiungi callipolis alla Lista Amici
Citazione:
...............A me risulta invece che la fine di Mussolini e della Petacci è stato il tragico, ma comprensibile, epilogo di una guerra civile, del quale i partigiani si sono da subito assunti la responsabilità.........

Originariamente inviato da spartaco - 25/05/2008 : 11:27:17



Pur essendo daccordo con quanto dice Gianni51 e in parte con Spartaco io personalmente trovo disgustoso immagini di questo tipo:



Io non ci trovo nulla di comprensibile Spartaco nella fine che hanno fatto questi signori e nel modo in cui furono trattati i corpi. Mi è difficile comprendere questo tipo di giustizia fai da te (che poi sarebbe vendetta). Se si crede nella giustizia terrena, allora quelle persone andavano processate e condannate in maniera esemplare, facendogli scontare giorno per giorno il male e i disastri che avevano causato. Almeno io la penso così.

_____________________
.....in medio stat virtus.....

Modificato da - callipolis on 25/05/2008 10:22:50
 Paese: Italy  ~  Invii: 866  ~  Membro da: 08/03/2008  ~  UltimaVisita: 04/05/2013 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

spartaco
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 Spedito - 25/05/2008 :  12:06:15  Mostra Profilo  Aggiungi spartaco alla Lista Amici
Caro Callipolis è fin troppo scontato trovare disgustosa l’immagine da te postata: sono d’accordo con te e con i moltissimi che hanno condannato questa macabra messinscena. A scanso di equivoci ti dico che sono contro la pena di morte, senza se e senza ma. Detto questo non trovo giusto decontestualizzare la vicenda della fine di Mussolini: quando dico che è comprensibile il tragico epilogo dell’avventura fascista (ossia la fine di Mussolini) intendo dire che può accadere, come in effetti è accaduto, che una guerra civile si concluda con vicende drammatiche che, se oggi (in tempo di pace) possono avere il significato di vendetta, all’epoca rappresentarono per tantissimi italiani l’unico modo per decretare la fine di un regime totalitario e sanguinario; vicende delle quali è ben nota la paternità e che quindi non si possono neppure lontanamente equiparare allo stragismo degli anni 60-70-80 di cui sono rimasti tuttora sconosciuti mandanti ed esecutori, e per i quali qualcuno giustamente pretende l’intervento della giustizia umana.
 Paese: Italy  ~  Invii: 305  ~  Membro da: 28/02/2008  ~  UltimaVisita: 02/12/2009 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

gazzella 54
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 Spedito - 25/05/2008 :  15:18:19  Mostra Profilo  Aggiungi gazzella 54 alla Lista Amici
Una vetero cultura clerico-marxista vede la giustizia non come sanzione giusta ma come scelta politica attraverso la sanzione per modellare il pensiero unico.
Oggi che la destra italiana è ampiamente legittimata attraverso la democrazia, non si può non tentare un nuovo processo di delegittimazione. La ricerca della verità … Annullata da questo vizio di fondo. Cercare la convenienza politica e non la verità per fare vera giustizia. Si afferma infatti senza se e senza ma che la sentenza è gia scritta. Da chi? E perché?
Se la giustizia vera dovesse scavare fino in fondo forse riusciremmo a leggere meglio e con meno acredine la verità su quel periodo buio quando anche i servizi dei paesi d’oltrecortina manovravano al dissesto delle istituzioni italiane.
Scriveva Pisolini (con lucido riferimento non solo ai valori del passato ma anche agli opposti estremisti tanto utili al potere democristiano):
Che tipo di uomo vuole il nuovo potere? Non vuole più un buon cittadino, un buon soldato. Non vuole un uomo onesto, previdente, non lo vuole tradizionalista, e nemmeno religioso.
Al posto del vecchio tipo d’uomo, il nuovo potere vuole semplicemente un consumatore. "Come può il nuovo potere trasformare il vecchio uomo in consumatore?Mediante quel processo che si chiama acculturazione: cioè riducendo e appiattendo tutti gli altri valori e le altre culture non omogenee ai modelli di una cultura centrale, cioè di una cultura del potere.". E l’informazione, le strutture deviate (servizi, magistratura, economia)sono diventate pane culturale ed ideologico di una intera generazione.
Io mi auguro finalmente una giustizia giusta che faccia prevalere la verità alle ragioni di parte.
 Paese: Italy  ~  Invii: 686  ~  Membro da: 21/02/2008  ~  UltimaVisita: 31/03/2012 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

abatem83
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 Spedito - 25/05/2008 :  15:48:08  Mostra Profilo  Aggiungi abatem83 alla Lista Amici
Quei cadaveri appesi al distributore di benzina di Piazzale Loreto a Milano ispirò il grande poeta Pound che scrisse nei suoi canti pisani:
Oh la tragedia del sogno infranto
sulle spalle curve del contadino Manes!
Manes fu conciato e impagliato
Così Ben e Claretta a Milano
per i calcagni a Milano
Che i vermi mangiassero il torello morto
Digenes(il due volte generato), ma il due volte crocifisso
dove lo trovate nella storia ?
ma ditelo al Possum(Eliot): uno schianto, non una lagna
con uno schianto senza una lagna
Per costruire la città di Dioce che ha terrazze color delle stelle
Gli occhi miti, sereni, non sdegnosi
(Ezra Pound)
E' il canto LXXIV scritto in prigione a Pisa nel 1945. E' un dialogo con Eliot in cui è condensato il crollo del sogno mussoliniano.
 Paese: Italy  ~  Invii: 417  ~  Membro da: 14/03/2008  ~  UltimaVisita: 17/12/2008 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

abatem83
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 Spedito - 25/05/2008 :  16:40:34  Mostra Profilo  Aggiungi abatem83 alla Lista Amici
Dedicato a gazza
Scrisse Pier Paolo Pasolini che "la democrazia che gli antifascisti democristiani opponevano alla dittatura fascista, era spudoratamente formale". E sul '68 affermava: "I contestatori distruggono esattamente quel che il potere neo-capitalistico vuole abbattere”: i legami tradizionali, religiosi, l’attaccamento alle radici, il senso comunitario, la solidarietà con gli altri, il senso dell’autenticità, dell’austerità, del mistero. E impongono esattamente ciò che il neocapitalismo vuole imporre: il primato del fare, il feticismo della roba, la proiezione totale nel futuro, il culto del progresso, la teologia del cambiamento.(...). "Grazie a Dio si può tornare indietro. Anzi, si deve tornare indietro. Anche se occorre un coraggio che chi va avanti non conosce."
Pasolini ad un giovane fascita fa un discorso che sembra un testamento. Così lo commenta Marcello Veneziani:
"Parola che non lascia indifferenti, se si considera che è davvero la sua ultima espressione poetica. Rimprovera al ragazzo di non avere un cuore libero, ma poi lo invita a difendere le vigne, i fichi negli orti, i casali, il capo tosato dei suoi camerati, le campagne, la confidenza col sole e con la pioggia. E lo esorta a continuare a sognare perché "la Destra divina è dentro di noi, nel sonno". "Odia quelli che vogliono svegliarsi, e dimenticarsi delle Pasque. "Lo invita poi ad amare i poveri, la loro diversità, a non essere borghese, ma santo e soldato, anche se "santo senza ignoranza" e "soldato senza violenza".
E gli indica un compito: "Difendi, conserva, prega." Un precetto da "reazionario". "Prenditi tu sulle spalle questo fardello" dice Pasolini al fascista "io non posso: nessuno ne capirebbe lo scandalo."
Un vecchio, aggiunge Pasolini, ha rispetto del mondo; invece un giovane, come il fascista, può prendere sulle spalle questo peso.
C’è probabilmente il gusto pasoliniano dello scandalo, l’assoluta inettitudine del poeta a vedere la realtà,e forse persino l’attenzione amorosa di un omosessuale verso un giovane dai capelli corti che esibisce la sua mascolinità. Ma non c’è solo questo.
Ed è ben strano che Pasolini rivolga il suo testamento a un fascista, "tu ragazzo che mi odii", e che a lui, e non a un compagno, affidi il suo "fardello". Un fardello in cui c’è l’essenza di Pasolini: il pauperismo ma anche la difesa della tradizione, delle radici, dell’ambiente, della religione ("difendi, conserva, prega").

Un altro "testamento" è quello di Esra Pound in cui cita la gazza.
E' il cosiddeto "Testamento spirituale"
da canti Pisani LXXXI.

Quello che veramente ami rimane, il resto è scorie
quello che veramente ami non ti sarà strappato
quello che veramente ami è la tua vera eredità
il mondo a chi appartiene? A me. A loro o a nessuno?
Prima venne il visibile, quindi il palpabile
Elisio, sebbene fosse nell’antro d’inferno,
quello che veramente ami è la tua vera eredità
La formica è centauro nel suo mondo di draghi.
Strappa da te la vanità, non fu l’uomo
che ha fatto il coraggio, o l’ordine o la grazia,
Strappa da te la vanità, ti dico, strappala!
Impara dal mondo verde quale sia il tuo luogo
nella misura dell’invenzione, o nella vera abilità dell’artefice.
Strappa da te la vanità,
Paquin, strappala!
Il casco verde ha vinto la tua eleganza.
“Dominati, e gli altri ti sopporteranno”.
Strappa da te la vanità
sei un cane bastonato sotto la grandine
una gazza rigonfia in uno spasimo disole,
metà nera metà bianca
né distingui un’ala da una coda
Strappa da te la vanità
come son meschini i tuoi rancori
Nutriti di falsità
Strappa da te la vanità
avido di distruggere, avaro di carità
Strappa da te la vanità
ti dico, strappala!
Ma avere fatto piuttosto di non avere fatto
questa non è vanità
avere, con discrezione, bussato,
perché un Blunt aprisse
aver raccolto dal vento una tradizione viva
o da un bell’occhio antico la fiamma inviolata
questa non è vanità.

Qui l’errore è in ciò che non si è fatto,
nella diffidenza che fece esitare.

Ehi Gazza, non è che hai preso ispirazione da Pound per il tuo nick name?
 Paese: Italy  ~  Invii: 417  ~  Membro da: 14/03/2008  ~  UltimaVisita: 17/12/2008 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

gianni51
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 Spedito - 25/05/2008 :  19:31:02  Mostra Profilo  Aggiungi gianni51 alla Lista Amici
Commosso, ringrazio per l'attenzione. Attenti però. Non mi sono assolutamente mai sognato di giustificare piazzale loreto. Se vogliamo fare di ogni erba un fascio parliamo di Cesare e Bruto e il gioco è fatto. Qui, cari amici, ho semplicemente messo una mia opinione (della quale non intendo pentirmi) su una strage volutamente mai vendicata dalla giustizia. Colpevolmente coperta da servizi deviati. Tutto li. A chi non piace la pacificazione? Solo dopo che i criminali sono in galera, e magari vengono graziati. Però la colpevolezza è certa. I "ragazzi di salò" erano altra cosa dai partigiani. la pacifricazione si fa solo sopo aver chiarito le responsabilità.
E con questo chiudo.
Saluti per ora.
 Paese: Italy  ~  Invii: 45  ~  Membro da: 30/04/2008  ~  UltimaVisita: 28/04/2010 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

gazzella 54
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 Spedito - 25/05/2008 :  20:29:04  Mostra Profilo  Aggiungi gazzella 54 alla Lista Amici
Ti ringrazio per il post Abatem 83, io mi chiamo Gazzella non gazza.Ciao.
 Paese: Italy  ~  Invii: 686  ~  Membro da: 21/02/2008  ~  UltimaVisita: 31/03/2012 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

abatem83
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Membro Valutato:


 Spedito - 26/05/2008 :  09:18:50  Mostra Profilo  Aggiungi abatem83 alla Lista Amici
Gazza perdonami. E' stata l'abitudine mia di abbreviare tanto da essere convinto del tuo nick name. E certo che da Gazza a gazzella ne passa...
In ogni caso mi ha dato l'occasione di fare una scorribanda tra autori agli opposti politici nella illusione che le differenze possano essere vissute nel rispetto e nella comprensione reciproca.
 Paese: Italy  ~  Invii: 417  ~  Membro da: 14/03/2008  ~  UltimaVisita: 17/12/2008 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

gazzella 54
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 Spedito - 26/05/2008 :  10:01:49  Mostra Profilo  Aggiungi gazzella 54 alla Lista Amici
Da "Gazza"a Gazzella ne passa.Concordo con quello da te esposto,e "documentato"con saggezza,ogni tanto credo che una rinfrescatina, faccia bene ai neuroni,per quanto riguarda la comprensione reciproca,la davo gia' per scontata,evidentemente a qualcuno non va giu'la legittimazione democratica al governo della nostra nazione.E con questo chiudo il discorso.ciao.
 Paese: Italy  ~  Invii: 686  ~  Membro da: 21/02/2008  ~  UltimaVisita: 31/03/2012 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

gianni51
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 Spedito - 26/05/2008 :  10:41:13  Mostra Profilo  Aggiungi gianni51 alla Lista Amici
ho sempre apprezzato molto la pacatezza e il confronto. Peccato che gazze e gazzelle amkino tagliare i ponti con quanti vogliono parlare e confrontarsi. Ma si, pacifichiamoci tutt iquanti, in nome di dio e del papa re. Tanto la giustizia è divina no?
 Paese: Italy  ~  Invii: 45  ~  Membro da: 30/04/2008  ~  UltimaVisita: 28/04/2010 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

filadelfos
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 Spedito - 26/05/2008 :  14:41:43  Mostra Profilo  Aggiungi filadelfos alla Lista Amici
Brescia, Italicus, Piazza Fontana, Stazione di Bologna, ecc., ecc. Finiamola con inutili, oziose e faziose discettazioni che stravolgono ogni parametro di logica e verità!
Pacifici cittadini che stanno ad ascoltare un comizio in piazza della Loggia a Brescia, i viaggiatori sul treno sulla tratta Firenze-Bologna, i clienti della banca dell’agricoltura a piazza Fontana a Milano, i viaggiatori in sosta nella sala d’attesa della stazione bolognese di quali colpe sono responsabili? Sono unicamente vittime civili innocenti. Lo stesso dicasi per gli abitanti di Marzabotto, Sant’Anna di Stazzena e tanti comuni dell’Appennino tosco-emiliano, ecc., ecc. E i sette fratelli Cervi???
Ma perché dobbiamo omologare le stragi in tempo di pace e di democrazia (da verificare poi se legittimata o no!) con un lungo ventennio di dittatura fascista conclusa con la guerra e la lotta civile, in cui tutto, ogni atrocità è possibile nonché prevedibile? Non c’è bisogno di Panza a svelare la storia dei vinti! È come se uno storico Sioux narrasse la storia del suo popolo. In Italia si lottò e si morì per conquistare con la libertà o con le libertà, come a qualcuno piace, la Democrazia, la Repubblica e la Costituzione. E infine le libere elezioni! Stop. Tutto il resto serve solo a intorbidire le acque nel vano tentativo di riscrivere la verità storica per le scuole italiane bolsceviche. Come quando si pretende con ipocrisia distorta di comparare milioni di morti (non solo in Italia e non solo in Europa) a poche migliaia di vittime gettate nelle foibe slovene dopo il ’45 da slavi come ritorsione contro italiani collaborazionisti e responsabili, per diversi anni, di soprusi allorché la regione fu soggiogata e umiliata dal nostro regime con una occupazione forzata. Altro che giorno del ricordo!
Se si afferma che … “evidentemente a qualcuno non va giù la legittimazione democratica al governo della nostra Nazione” non si è capito gran che di questa legge elettorale detta “suina” da chi l’ha proposta e resa legittima da chi l’ha votata per produrre questa attuale “democrazia legittimata”.
Dica Gazzella se ha votato Mantovano, Poli Bortone, Fitto, Barba ed altri loro accoliti oppure un pacchetto di candidati prescelti dal palazzo e distribuiti in lista non certo a caso e non certo per meriti, ma perché si dava l’opportunità di pagarne uno e prenderne quattro come al supermarket. In un collegio uninominale sappiamo tutti che fine farebbe il nostro on.le fuori dai confini cittadini. E i suoi compari non avrebbero certo vita facile ma sarebbero in ogni modo più legati al territorio e ai loro elettori per una democrazia autentica.
Mi dica piuttosto Gazzella dove sono stati nel 1994, nel 2001-06 e nel 2008 i nostri governanti legittimati da una strana democrazia durante i festeggiamenti del 25 aprile degli anni sopra menzionati. Da chi deve partire l’input della rappacificazione?
Mi dica inoltre Gazzella come si chiama quello spiazzo che s’incontra scendendo per viale Bovio dopo il monumento dei caduti: se piazzale della stazione (come taluni di parte si ostinano a dire) o Piazza Matteotti (come nello stradario ufficiale gallipolino).
È assolutamente vero che ogni tanto, credo, una rinfrescatina faccia bene ai neuroni, ossia alla Ragione, la ratio con cui noi siamo abilitati a fissare, stabilire la “res”, a realizzare un concetto, il pensiero.
È questa la facoltà di pensare: mettere in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, facoltà che guida a ben giudicare, a discernere il vero e il falso, il giusto e l’ingiusto, il bene e il male; ad essa si attribuisce il governo o il controllo dell’istinto, delle passioni, degli impulsi sino a determinare un giudizio, effetto di discernimento, di logica.
Il pensiero dunque è l’attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di sé e della realtà che egli considera come esterna a se stesso. Differenzia l’uomo dagli altri esseri viventi permettendogli di cogliere valori universali, di costruire nuovi modelli che trascendono i limiti spazio-temporali della percezione sensibile, di formarsi una coscienza di quello che esperimenta nella sua interiorità e nella realtà esterna.
Se è tale la nostra ricchezza in dote dal divino più che dalla natura, non è poi tanto difficile o impossibile valutare ciò che è bene e ciò che male, quale che sia l’oggetto in discussione. Specie nella vita dell’uomo e nella storia. Sempre.
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abatem83
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 Spedito - 26/05/2008 :  17:54:43  Mostra Profilo  Aggiungi abatem83 alla Lista Amici
L'ideologia continua ancora ad offuscare le menti anche quelle più fervide. Ripensare il '900 è impresa ardua perchè ancora si discetta tra i morti della destra ed i morti della sinistra, tra le stragi dei bolscevichi e quelle dei nazisti, tra la morte dei fratelli Cervi e la morte dei fratelli Govoni, tra le stragi del triangolo rosso e le foibe. Poi quando si pretende che tutti debbano pagare si cerca di stabilire la differenza tra le Brigate rosse e i fascisti di ogni ordine e grado, magari tentando di tirare dentro quella generazione che non si è arresa di cui parlava Giorgio Almirante e che condividendo la democrazia e lottando per essa ha raggiunto quella che è la legittimazione al governo della Nazione.
E non ci si accorge che continuando a mettere steccati ideologici nella faticosa opera di comprensione del '900 alla fine rischiamo di legittimare brutali assassini (e non importa il loro colore) che devono essere sempre perseguiti e puniti come stabiliscono le nostre leggi.
Sulla strage di Brescia e su tutte le stragi è bene per tutti rileggere le pagine di P. P. Pasolini che sono significative per capire anche come uno Stato presunto democratico abbia saputo utilizzare gli opposti estremismi e quella che comunemente viene chiamata strategia della tensione.
"Io so. Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere). Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974. Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi pi?enti. Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974). Io so i nomi del gruppo di potenti che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il 1968, e, in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità ntifascista, a tamponare il disastro del referendum. Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neofascisti, anzi neonazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine ai criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città ducale (mentre i boschi bruciavano), o a dei personaggi grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli. Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killers e sicari. Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che rimette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà la follia e il mistero.Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il "progetto di romanzo" sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò e so io in quanto intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità proposito di ciò che è successo in Italia dopo il 1968 non è poi così difficilee..."
Pier Paolo Pasolini
14 novembre 1974
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gianni51
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 Spedito - 27/05/2008 :  05:50:58  Mostra Profilo  Aggiungi gianni51 alla Lista Amici
abatem...dillo con parole tue. Citare qua e la sarebbe solo un esercizio di conoscenza fine a se stesso. Se vogliamo facciamolo, evito però di citare hegel, o altri pensatori proprio perchè amo leggere, far memoria delle cose che leggo, e pensare... Con parole tue, almeno una volta.
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gazzella 54
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 Spedito - 27/05/2008 :  08:18:41  Mostra Profilo  Aggiungi gazzella 54 alla Lista Amici
Caro filadelfos. Non so perchè ti scaldi tanto.
Poi per apparire sapientone e preparato dai una definizione testuale di pensiero copiata di sa pianta dal vocabolario di giovanni Treccani.
Dalle mie parti questo si chiama plagio ed indica persone incapaci di articolare un'idea o un discorso di senso compiuto. Te lo dico con affetto... calmati e ragiona. Io non ho mai minimamente tentato di giustificare o di pareggiare i conti su nessun livello. Ho espresso il mio pensiero. L'italia ha bisogno di abbandonare definitivamente le ideologie del '900 e di ritrovare la strada della condivisione storica della nostra storia e senza fare i ragionieri del mattatoi (Cento li hanno uccisi i rossi 300 i fascisti). I criminali che si macchiano di questi atroci delitti vanno perseguiti e condannati severamente applicando le leggi dello Stato. E a nulla vale cercare distinzioni ideologiche. Ricorda poi che la legittimazione di cui tanto ti arrabbi l'ha cercata ed ottenuta giustamente anche il vecchio PCI quello che storicamente e culturalmente era asservito all'ex URSS.
Ma tu vuoi per forza distinguere e magari reintrodurre la vecchia logica dell'antifascismo come diaframma tra la sinistra e la destra. Pensa se ritornassimo al passato e lo stesso diaframma lo mettesse la destra (come tu la intendi) nei confronti della sinistra.
Un consiglio allora permettimi di dartelo. Invece di perdere tempo a scopiazzare concetti da vocabolario Treccani, rifletti prima di aggredire coloro che ritieni siano gli avversari, o meglio chi sembra non pensarla esattamente come te.
Il forum è un momento di confronto dialettico tra tutti e come nella vita sociale ognuno porta i suoi pregi e i suoi difetti. ma soprattutto porta le proprie idee che vanno rispettate se alla base vi è condivisione dei principi di civiltà e di democrazia.
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kashiwara
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 Spedito - 27/05/2008 :  08:35:21  Mostra Profilo  Aggiungi kashiwara alla Lista Amici
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In altri Forum, nei quali partecipo è capitato, proprio discutendo su questioni simili a questa, che i toni si sono accesi e battibeccandosi uno con l'altro alcuni Utenti hanno finito per litigare e si sono "auto-cancellati" dal Forum.

Per evitare che ciò accada anche qui, e la cosa personalmente mi dispiacerebbe, invito calorosamente TUTTI a mantenere un tono pacato nelle discussioni.

Si possono avere idee diametralmente opposte, ma si DEVE rimanere nei limiti della buona educazione, civiltà, rispetto e correttezza.

Ringrazio tutti per la collaborazione

 Illustre conforumiano
 Paese: Italy  ~  Invii: 1804  ~  Membro da: 31/08/2007  ~  UltimaVisita: 03/09/2013 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

abatem83
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 Spedito - 27/05/2008 :  09:07:53  Mostra Profilo  Aggiungi abatem83 alla Lista Amici
Citazione:
L'ideologia continua ancora ad offuscare le menti anche quelle più fervide. Ripensare il '900 è impresa ardua perchè ancora si discetta tra i morti della destra ed i morti della sinistra, tra le stragi dei bolscevichi e quelle dei nazisti, tra la morte dei fratelli Cervi e la morte dei fratelli Govoni, tra le stragi del triangolo rosso e le foibe. Poi quando si pretende che tutti debbano pagare si cerca di stabilire la differenza tra le Brigate rosse e i fascisti di ogni ordine e grado, magari tentando di tirare dentro quella generazione che non si è arresa di cui parlava Giorgio Almirante e che condividendo la democrazia e lottando per essa ha raggiunto quella che è la legittimazione al governo della Nazione.
E non ci si accorge che continuando a mettere steccati ideologici nella faticosa opera di comprensione del '900 alla fine rischiamo di legittimare brutali assassini (e non importa il loro colore) che devono essere sempre perseguiti e puniti come stabiliscono le nostre leggi.
Sulla strage di Brescia e su tutte le stragi è bene per tutti rileggere le pagine di P. P. Pasolini che sono significative per capire anche come uno Stato presunto democratico abbia saputo utilizzare gli opposti estremismi e quella che comunemente viene chiamata strategia della tensione.
Originariamente inviato da abatem83 - 26/05/2008 :  18:54:43


Ehi Gianni vedi che quelle che ho postato sono parole mie. Dai l'impressione di essere rammaricato, ma non so per cosa. Forse perchè parlo della fine delle ideologie del '900 che tanti disastri ha provocato all'umanità? Oppure non condividi la posizione di P.P. Pasolini. Ma questi sono fatti tuoi, non miei, amico caro.
 Paese: Italy  ~  Invii: 417  ~  Membro da: 14/03/2008  ~  UltimaVisita: 17/12/2008 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

kashiwara
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 Spedito - 27/05/2008 :  09:23:23  Mostra Profilo  Aggiungi kashiwara alla Lista Amici
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Per Abatem83. Se nel tuo post, erroneamente attribuito da Gianni51 a P.P. Pasolini, avessi usato qualche spazio ed il carattere corsivo per citare, allora non si sarebbe creato l'equivoco.

Per Gianni51. Prima scrivi:
Citazione:
... la pacifricazione si fa solo sopo aver chiarito le responsabilità.
E con questo chiudo.
Saluti per ora.


Originariamente inviato da gianni51 - 25/05/2008 : 21:31:02



.... e poi quasi scocciato dalla chiusura di Gazzella54:
Citazione:
... evidentemente a qualcuno non va giu' la legittimazione democratica al governo della nostra nazione. E con questo chiudo il discorso. ciao.

Originariamente inviato da gazzella 54 - 26/05/2008 : 12:01:49



rispondi:
Citazione:
ho sempre apprezzato molto la pacatezza e il confronto. Peccato che gazze e gazzelle amkino tagliare i ponti con quanti vogliono parlare e confrontarsi. Ma si, pacifichiamoci tutt iquanti, in nome di dio e del papa re. Tanto la giustizia è divina no?

Originariamente inviato da gianni51 - 26/05/2008 : 12:41:13



Non ti sembra di contraddirti?

Per tutti. Visto che esistono altri Forum dove trattare argomenti di questo tipo e visto che avete espresso le vostre opinioni riguardo all'oggetto di questo 3d, lo dichiaro CHIUSO.

Se l'Admin ritiene ingiusto tale atto, riapra pure.

Kashiwara

 Illustre conforumiano
 Paese: Italy  ~  Invii: 1804  ~  Membro da: 31/08/2007  ~  UltimaVisita: 03/09/2013 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina
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