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kashiwara
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 Spedito - 27/05/2008 :  09:46:09  Mostra Profilo  Aggiungi kashiwara alla Lista Amici
In questo 3d si parla del Monastero non più esistente.

Riporto alcuni interventi che erano stati postati in altro 3d, dal quale verranno cancellati.

Citazione:
L’ordine dell’assedio di Gallipoli “contra proditores in gallipilo receptatos” fu dato da Carlo d’Angiò a Gualtiero de Sommereuse giustiziere di terra d’Otranto da Trani il 13 novembre 1268. Perr affrettare la conquista di Gallipoli Carlo nominò capitano a guerra il fratello del Sommereuse Pietro.
Gallipoli si difese fino all’8 maggio 1269 poi fu costretta alla resa. L’elenco dei proditores fatto qualche mese dopo dal Camerario del regno Pietro di Beaumont comprende sia quelli catturati a Gallipoli che quelli di Brindisi. A Gallipoli esiste la via 33 baroni che fa riferimento al numero dei proditores catturati a Gallipoli. Fu l’estrema difesa dei ghibellini fedeli agli Svevi contro i francesi.
Circa il monastero delle servine resta il mistero della sua effettiva esistenza. Fu un monastero brasiliano? I Serviti però ebbero inizio nel XIV secolo e non erano basiliani. Il Camaldari lo cita ma ai suoi tempi non più esistente. Fu sul luogo in cui sorse il monastero dei Domenicani. E’ dubbio in quanto la tradizione fa riferimento ad un luogo prossimo a quello dei Domenicani. Il Ravenna parla di beni appartenuti a questo monastero tra cui le abbazie di S. Mauro e di S. Salvatore. Ma sconoscendosi le fonti è tutto da provare.

Originariamente inviato da abatem83 - 26/05/2008 : 15:50:21



Citazione:
I Domenicani, giunti a Gallipoli nel 1517, sostituirono l’ultimo abate, che, formalmente in carica nell’Abbazia di S. Mauro, apparteneva all’Ordine dei monaci seguaci di S. Basilio, essendo divenuta, già da tempo, ormai sparuta la presenza di Basiliani, in via d’estinzione qui come altrove nell’Occidente Cristiano.
Si avvicendavano nel prendere anche possesso dell’antico e diruto cenobio greco-orientale, il “Magnum Monasterium Sanctae Mariae Servinarum Sancti Basilii” (così citato in una bolla di papa Gregorio IX, morto nel 1241), locato nell’isolato detto di S. Domenico, ove sorge l’ex-convento domenicano con l’annessa chiesa del Rosario.

Originariamente inviato da filadelfos - 26/05/2008 : 17:14:20



Citazione:
Filadelfos ho capito che i tuoi riferimenti sono tratti dal libro del prof. Schirosi sulla chiesa del Rosario. Purtroppo se continuiamo così faremo diventare storiografia ciò che invece non ha alcun fondamento. Guarda che la devoluzione del patrimonio dell'abazia di S. Mauro fu fatto a favore della Curia di Gallipoli (per il Seminario) Devoluzione fatta con beneplacito reale (Vienna 19.8.1756) su richiesta del Nunzio apostolico G. Morea a Vienna. Al tempo di mons. Cybo esisteva l'abate di S. Mauro tal Giovanni Guglielmo Attento e nel 1584 Angelo Masarò fece causa in curia vescovile contro l'abate di S. Mauro per una usurpazione di terreno. La storia di S. Mauro e di San Salvatore con le possessioni ed i beni non ha quindi nulla a che vedere con i Domenicani. E vedi che la devoluzione alla Curia di quel patrimonio è abbondantemente documentata a differenza di quanto afferma Schirosi che anche nel suo articolo (citato nel libro in nota) sull'Uomo e il mare afferma addirittura che il patrimonio di S. Mauro fu devoluto al demanio dopo la soppressione degli ordini (Unità d'Italia). Questo però sarebbe troppo per un attento lettore delle ricerche storiografiche. Non ti pare?

Originariamente inviato da abatem83 - 26/05/2008 : 19:27:51



Citazione:
Caro Abatem83, non stiamo a fare storiografia. Non qui. Non è, credo, il luogo né l’occasione. Non c’è il tempo. Non dev’essere però una fisima… almeno nel forum che può essere comunque utile a diffondere su vasta scala le conoscenze. Ma quanto basta. Ho solo detto che i domenicani giunsero a Gallipoli nel 1517, non ho detto che proprio in quell’anno sostituirono l’ultimo abate di S. Mauro, né il riferimento era a quell’anno, ma come altrove è stato ipotizzato (ma non attestato) ciò potrebbe essere avvenuto dopo l’ultimo abate, purtroppo senza sapere quando. Ma non è questo il punto. La devoluzione alla curia nel 1756 per la edificazione del seminario (sotto mons. Branconi) non è accertato che sia stata trattata con l’ultimo abate. Non si sa infatti se ci fu un altro abate dopo il 1584, periodo in cui i domenicani avevano acquistato prestigio e potere nell’agro gallipolino, dov’erano ormai scomparsi i basiliani.
Mi pare poi di dover dire che il testo e l’articolo di Schirosi vanno, a mio avviso, suffragati da un altro saggio dallo stesso pubblicato sul n. 45 della rivista “L’uomo e il mare”, dal titolo “I Basiliani nella storia della diocesi di Gallipoli”, dove il pensiero al riguardo è assai più circostanziato e più rigoroso, senza tuttavia la presunzione di essere risolutivo.
Caro Abatem83, ti ringrazio della precisazione e chiedo scusa se al riguardo ho voluto apportare qualche chiarimento non certo definitivo. Non sono questioni da risolversi così, tu ben lo comprendi, senza un confronto serio e scientifico.
Alla prossima, Filadelfos

Originariamente inviato da filadelfos - 26/05/2008 : 23:46:35



Citazione:
Filadelfos mi sembra che a te non interessa la verità storica che discende dalla conoscenza approfondita della storiografia. Ne prendo atto non voglio polemizzare perchè non è il luogo. Ma ricorda, si apprende (per gli altri) quando si danno informazioni corrette non capotiche. E sono tanti che credono di fare storia scrivendo chiacchere.

Originariamente inviato da abatem83 - 27/05/2008 : 00:06:53


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