Salento Virtuale
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lupodimare
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Stato: Sconnesso

 Spedito - 12/07/2007 :  18:11:12  Mostra Profilo  Aggiungi lupodimare alla Lista Amici
DI CARLO TRIGILIA
SOLE24ORE
ISTITUZIONI E CHIESA
IL VALORE DIMENTICATO DELLA CULTURA CIVICA


http://stampa.ismea.it/Viewer.aspx?Date=Today&ID=200803229232694


Modificato da - lupodimare on 23/03/2008 21:52:19
 Paese: Italy  ~  Invii: 251  ~  Membro da: 26/09/2002  ~  UltimaVisita: 11/10/2010 -> Moderatore 

francescof
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Stato: Sconnesso

 Spedito - 13/07/2007 :  13:32:54  Mostra Profilo  Visita l'homepage di francescof  Aggiungi francescof alla Lista Amici
Bè da parte mia, ho imbastito quel sondaggio (l'anno che verrà) che sin'ora non è stato gettonatissimo; riguarda richieste da fare al commissario ma può benissimo essere traslato ad un candidato sindaco. Comunque le quattro opzioni che ho inserito: viabilità, cura delle periferie, rilancio culturale e turistico e aggiungiamoci anche il problema della nettezza urbana potrebbe essere già una bozza di manifesto programmatico. Che ne pensate?

francesco www.gallipoliviva.splinder.com
 Paese: Italy  ~  Invii: 215  ~  Membro da: 29/06/2007  ~  UltimaVisita: 12/11/2017 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

Cruel409
Advanced Member


Stato: Sconnesso

 Spedito - 15/07/2007 :  16:44:03  Mostra Profilo  Aggiungi Cruel409 alla Lista Amici
Ho l'impressione che abbiamo preso tutti sottogamba questo interessante thread.
A criticare abbiamo visto che andiamo forte, ed a proporre???
Certo non è facile, specie quando non si sa di che risorse si potrebbe disporre, però postiamo, anche piccole cose, piccole proposte.
Io ogni tanto ci ho provato in passato, ma senza coinvolgere purtroppo.
Mi riservo di riprovarci a breve.
 Paese: Italy  ~  Invii: 245  ~  Membro da: 27/04/2005  ~  UltimaVisita: 01/02/2010 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

Cruel409
Advanced Member


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 Spedito - 16/07/2007 :  11:54:33  Mostra Profilo  Aggiungi Cruel409 alla Lista Amici
Faccio una piccola proposta che non c'entra direttamente con la città ma potrebbe essere interessante.
Visto che si preannunciano degli intensi mesi di dibattito politico, perchè non chiediamo a Teleonda di ammettere nelle trasmissioni politiche dei messaggi email del pubblico? Non dico le telefonate perchè potrebbe accadere di tutto, ma la possibilità di riservare anche solo un piccolo spazio in trasmissione alle domande dei cittadini secondo me sarebbe interessante.
Basterebbe un computer in studio e qualcuno che le legga.
che ne pensate???
 Paese: Italy  ~  Invii: 245  ~  Membro da: 27/04/2005  ~  UltimaVisita: 01/02/2010 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

Serenella
Advanced Member


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 Spedito - 16/07/2007 :  14:10:24  Mostra Profilo  Aggiungi Serenella alla Lista Amici
O perchè non chiediamo di destinare una sezione di gallipolivirtuale ai candidati che rispondono alle nostre domande?? In questo modo potremmo coinvolgere anche altri nel nostro quotidiano (o quasi) chiacchierare??? Che ne pensate??
 Paese: Italy  ~  Invii: 387  ~  Membro da: 07/06/2007  ~  UltimaVisita: 19/09/2008 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

Serenella
Advanced Member


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 Spedito - 16/07/2007 :  14:19:06  Mostra Profilo  Aggiungi Serenella alla Lista Amici
a proposito di proposte, io propongo di dare importanza a quello che per la nostra città dovrebbe essere l'assessorato principale: CULTURA E TURISMO. A cui capo non metterei assolutamente nessuno di locale ma chiamerei un tecnico del settore un MANAGER TURISTICO-CULTURALE che viene da esperienze assimilabili a Gallipoli sia come territorio che come economia dove ha potuto mettere in pratica buone pratiche (le cosìdette nel gergo best practice) trasferibili in altri territori. Lo pagherei anche tanto, così sarebbero ben spesi i soldi dei cittadini non fingendo di mettere in piedi progetti non realizzati. Ragazzi se pensate a paesini della Romagna, Umbria, Marche, Toscana che vengono preceduti sulle strade statali o autostrade da cartelloni giganteschi in cui viene elogiato il luogo, km e km prima, per poi arrivarci e trovare un piccolo torrione o cose simili che hanno sfruttato al massimo circondandolo di tutto ciò che al turista piace trovare (cibi locali, artigianato, ecc.). E noi?? che abbiamo beni abbandonati o perennemente chiusi, paesaggi da togliere il respiro ecc. ecc. ecc. Non basta il credere di saper gestire ci vogliono i tecnici del mestiere.... Ciao
 Paese: Italy  ~  Invii: 387  ~  Membro da: 07/06/2007  ~  UltimaVisita: 19/09/2008 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

popolacciogallipolino
Advanced Member


Stato: Sconnesso

 Spedito - 17/07/2007 :  11:35:54  Mostra Profilo  Aggiungi popolacciogallipolino alla Lista Amici
io sinceramente il primo assessore che farei è l'assessore al decoro urbano!

popolaccio

 Illustre conforumiano
 Paese: Italy  ~  Invii: 278  ~  Membro da: 06/04/2003  ~  UltimaVisita: 20/02/2009 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

lupodimare
Advanced Member


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 Spedito - 26/09/2007 :  11:05:18  Mostra Profilo  Aggiungi lupodimare alla Lista Amici
Un pò di energia e coraggio è tutto quello che serve.
Siamo qui a parlare ma è l'unica cosa che ci riesce bene.
Almeno tra noi. Abbiamo capito di avere delle cose in comune, adesso dobbiamo passare alla fase successuva.
Se ci guardiamo intorno quanta gente pensiamo di poter convincere del nostro pensiero? Se non vediamo nessuno....
 Paese: Italy  ~  Invii: 251  ~  Membro da: 26/09/2002  ~  UltimaVisita: 11/10/2010 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

lupodimare
Advanced Member


Stato: Sconnesso

 Spedito - 26/09/2007 :  11:25:51  Mostra Profilo  Aggiungi lupodimare alla Lista Amici
TUTTI NOI CHE SIAMO QUI A DISCUTERE DISCUTERE DISCUTERE DISCUTERE DISCUTERE.....A CHE COSA SERVIAMO?
C'E' UN FINE A TUTTO QUESTO?
DOVE SONO RIVOLTE QUESTE ENERGIE MENTALI?
O E' LA VERSIONE TECNOLOGICA DEL PIANGERSI ADDOSSO?
 Paese: Italy  ~  Invii: 251  ~  Membro da: 26/09/2002  ~  UltimaVisita: 11/10/2010 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

lupodimare
Advanced Member


Stato: Sconnesso

 Spedito - 23/03/2008 :  21:54:09  Mostra Profilo  Aggiungi lupodimare alla Lista Amici
Citazione:
DI CARLO TRIGILIA
SOLE24ORE
ISTITUZIONI E CHIESA
IL VALORE DIMENTICATO DELLA CULTURA CIVICA


http://stampa.ismea.it/Viewer.aspx?Date=Today&ID=200803229232694



Originariamente inviato da lupodimare - 23/03/2008 :  19:11:12

 Paese: Italy  ~  Invii: 251  ~  Membro da: 26/09/2002  ~  UltimaVisita: 11/10/2010 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

dellarupe
Average Member

Stato: Sconnesso

 Spedito - 24/03/2008 :  07:39:13  Mostra Profilo  Aggiungi dellarupe alla Lista Amici
io proporrei un assessorato all'ambiente,dove si possa discutere anche di energie alternative che facciano,tra l'altro,risparmiare sui costi di gestione comunali
 Paese: Italy  ~  Invii: 39  ~  Membro da: 08/03/2008  ~  UltimaVisita: 13/04/2008 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

lupodimare
Advanced Member


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 Spedito - 25/03/2008 :  21:14:06  Mostra Profilo  Aggiungi lupodimare alla Lista Amici
La Repubblica


QUEL CHE RESTA DI DESTRA E SINISTRA
ALDO SCHIAVONE
18-03-2008

Era il 1994, e mentre nulla intorno a noi cominciava a esser più come prima, in un suo libro piccolo e fortunato Norberto Bobbio sosteneva – qualcuno lo ricorderà ancora – il carattere permanente e irrinunciabile, nonostante tutti i cambiamenti, dell´opposizione politica fra "destra" e "sinistra", e si impegnava a renderne visibile l´effettività, contro l´opinione, già allora assai rigogliosa e aggressiva, di chi avrebbe voluto seppellirla fra i relitti del passato. Quasi quindici anni dopo – alla vigilia di un passaggio elettorale impegnativo – credo non sia inutile aggiornare i termini di quella discussione, e riproporre in modo anche radicale la domanda che vi stava alla base. Dobbiamo partire da un dato incontrovertibile: la diffusione di uno stato d´animo – una sorta di "neoideologia italiana" – che tende a diventare ormai un radicato senso comune. E´ la rassegnazione, insieme realistica e sconsolata, di fronte a quello che definirei il prosciugamento culturale dell´agire politico, l´inaridirsi delle sorgenti ideali delle sue motivazioni. Poiché la politica sembra risultare sempre meno determinante nella costruzione delle nostre esistenze, e i suoi spazi di manovra risultano sempre più ridotti dalla presenza schiacciante di altre potenze – la tecnica, il mercato globale, le grandi reti finanziarie sovranazionali – essa (si pensa) non è più il luogo dove possano esprimersi autentiche alternative, né strutturali né di idee, ma solo dove è realistico proporsi aggiustamenti secondari, ritocchi ai margini, programmi a breve. Il luogo insomma dove quello che unisce i suoi protagonisti (e cioè la difesa di interessi e privilegi di ceto – "la casta") finisce con l´essere sempre prevalente rispetto alla trita messa in scena di quello che dovrebbe dividerli (e cioè programmi ogni volta più irrilevanti ed esangui). Ci sta sommergendo così un oceano di indifferenza e di indistinzione, sul quale galleggiano nuclei ristretti di "appartenenze" consolidate intorno all´immagine di alcuni schieramenti – sempre più povere di un´elaborazione culturale degna di questo nome: riflessi emotivi stratificati nell´abitudine, molto più che scelte razionalmente giustificabili. Ma è davvero così? Davvero non resta che arrendersi al divorzio fra politica e idee? Davvero la politica non può più esprimere visioni del mondo contrapposte, identità alternative nette, e la confusione e la sovrapposizione sono il suo unico futuro? A me pare che crederlo sia solo il segno di una grave patologia del nostro discorso pubblico, che ha origini lontane, e che ci sta consegnando disarmati alle prove che ci aspettano. Vi sono ancora, e vi saranno sempre di più, grandi discriminazioni culturali – vere e proprie bandiere etiche e conoscitive – in grado di fare la differenza, di caricarsi di senso, e di ridare un´anima alla politica e alle sue decisioni. Si tratta solo di sottrarle all´opacità cui le stiamo condannando. Proverò a indicarne tre, che mi sembrano anche le più importanti. Definirei la prima come il valore assoluto dell´emancipazione umana, da considerare sempre come un fine e mai come un mezzo, rispetto alla rivoluzione tecnologica che sta offrendo possibilità impensabili sino a qualche anno fa; contro chi invece ritiene che la nostra storia debba scorrere comunque dentro limiti predeterminati – che debba essere la storia di una irriscattabile minorità. L´idea cioè che l´affrancamento della specie da ogni vincolo imposto dalla selezione naturale o dalle condizioni ambientali – l´uso liberatorio della tecnica per diventare ciò che vogliamo e non per ripetere ciò che già siamo – sia un nostro possibile e conquistabile destino; che non esistano leggi morali né confini biologici dati una volta per tutti fuori di noi; che la natura sia solo storia e quindi sempre modificabile; e che Dio sia nostro alleato in questo cammino di liberazione. Definirei la seconda come il principio dell´eguaglianza universale delle opportunità – eguaglianza in potenza e non in atto – la cui realizzazione non può essere affidata solo alla forza congiunta della tecnica e del mercato (e dei loro protagonisti), ma va costruita attraverso il disegno razionale dell´etica e della politica – di un´etica dell´equità e di una politica che sappia farsi progetto e darsi gli strumenti per renderlo efficace; a differenza di chi crede che la spontaneità creatrice di ricchezza e di conoscenza debba esprimersi necessariamente – almeno per una lunga fase storica – attraverso l´aumento delle disuguaglianze, e che questa, in fondo, non sia questione che riguardi né la politica né l´etica. Indicherei la terza, infine, nella convinzione che l´individualismo acquisitivo – tu sei quel che consumi – non sia l´unico modo di formazione di una personalità umana all´altezza dei tempi che ci aspettano; lontano da chi tende a contrarre l´essere umano nell´essere consumatore, e a ridurre i diritti del primo alla sfera del secondo, valutando questo modo di procedere come un accrescimento e un consolidamento del benessere collettivo. Detta in altri termini, la persuasione che si debbano favorire sfere di socialità e legami di cooperazione solidale sottratti alla razionalità del mercato; che si debbano proteggere e sviluppare, insomma, punti di intersezione dove la vita possa incontrare la tecnica – e farne buon uso – al di fuori della logica della merce e del profitto. Francamente, avrei difficoltà a dire se, per identificare l´insieme di queste differenze, la diade (come diceva Bobbio) destra \ sinistra regga ancora, o non convenga piuttosto abbandonarla come ormai inservibile. Ma credo che commetteremmo un errore catastrofico se, decidendo di lasciarla cadere, rinunciassimo con essa alla prospettiva di una politica capace di esaltarsi nel confronto e nel conflitto fra grandi alternative – fra concezioni complessive del mondo e del futuro. Anzi è proprio la politica – la politica come dialettica della modernità – che deve favorire la nascita e il radicarsi di queste visioni. Se sapremo farlo, a cominciare dal nuovo Pd, che non deve confondere la fluidità organizzativa con la fragilità culturale – strutture "liquide", ma idee solide – sarà già un gran risultato, al di là dello stesso esito del voto. E si vedrà che sapremo parlar meglio anche di programmi: di scuola, di legalità, di salari, di fisco, di salute – di speranza.
 Paese: Italy  ~  Invii: 251  ~  Membro da: 26/09/2002  ~  UltimaVisita: 11/10/2010 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

maguardaunpò
accidenti

Stato: Sconnesso

 Spedito - 21/04/2008 :  09:03:19  Mostra Profilo  Aggiungi maguardaunpò alla Lista Amici
siamo noi come mike, polli senza testa, che fa la fortuna dei suoi padroni (nostri politici)?


Mike, il pollo senza testa

Sembrerebbe una storia degna di Edgar Allan Poe, tipo il fantasma decapitato che tormenta i vivi, ma così non è. Stiamo infatti parlando della vera storia di "Mike the Headless Chicken", com’è conosciuto negli Stati Uniti, ovvero il pollo che visse per ben 18 mesi benché privo della propria testa.
Il fatto ha dell’incredibile e si svolge il 10 settembre del 1945 a Fruita, nel Colorado. Destinato a diventare la cena di un agricoltore, Lloyd Olsen, Mike divenne invece la “gallina dalle uova d’oro” di quest’ultimo. Olsen, infatti, commise un errore nel tagliare la testa del pollo e, mentre la sua testa morì, il suo corpo restò in vita. La mattina seguente Olsen trovò Mike che dormiva con la sua "testa" sotto l’ala, come se nulla fosse, e visto che il pollo sembrava ben determinato a non morire escogitò un modo per nutrirlo. Mike fu quindi nutrito con una mistura di grano ed acqua versati direttamente nell’esofago mediante un contagocce.
Era quindi chiaro che Mike fosse speciale. Olsen lo inviò all’Università dello Utah affinché fosse studiato. Alla fine gli inizialmente scettici scienziati decretarono che Mike era rimasto in vita poiché la lama dell’ascia aveva mancato la giugulare e un grumo aveva impedito che morisse dissanguato, e che comunque non aveva riportato traumi. Inoltre, nonostante la sua testa fosse conservata in un barattolo, la maggior parte del bulbo cerebrale e un orecchio restarono attaccati al corpo. Dato che la maggior parte dei riflessi di un pollo sono controllati dal bulbo cerebrale, Mike fu in grado di rimanere piuttosto “in salute”. Il pollo era infatti perfettamente in grado di stare in piedi e di girare come se nulla fosse accaduto, e continuò persino a crescere! Anzi, Mike riusciva a stare perfettamente in equilibrio ovunque si appollaiasse e riusciva anche ad emettere dei gorgogliii con la gola, anche se era buffo vederlo tentare di allisciarsi le penne con la sua testa inesistente.
Come potete immaginare Mike divenne famoso e Olsen accettò la proposta di un'impresario e iniziò ad esibire il pollo in giro per gli Stati Uniti. A “Miracle Mike”, come presto fu ribattezzato, fu anche dedicato un articolo sulla rivista Life e la sua fama crebbe, al punto di far guadagnare a Olsen circa 4.500 dollari al mese, che nel 1945 non erano pochi.
Purtroppo l’assenza della testa di Mike causava accumuli di muco che lo portavano a soffocare. Olsen escogitò un modo per rimuovere il muco mediante una siringa. Ma un giorno tutto finì. Al ritorno da un tour con Mike i coniugi Olsen si fermarono in un motel a Phoenix. Quella notte udirono Mike soffocare ma si resero conto di aver lasciato la siringa nella loro precedente sosta e non poterono fare nulla per salvarlo. Purtroppo questa volta il povero Mike morì sul serio.
Ma la storia ha un seguito: infatti dal 1999 la città di Fruita celebra una giornata dedicata al pollo “decollato", in onore di uno dei suoi più celebri cittadini. Per saperne di più potete visitare il sito Web ufficiale di Mike.
 Invii: 34  ~  Membro da: 25/09/2002  ~  UltimaVisita: 16/03/2010 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina

n/a
deleted

Stato: Sconnesso

 Spedito - 23/04/2008 :  09:17:16  Mostra Profilo  Aggiungi n/a alla Lista Amici
a proposito di testa
L’uomo senza testa vive solo in un paese di mare. Stanco della solitudine...

buona visione
http://dailymotion.alice.it/video/x13y3k_solanas-lhomme-sans-tete_shortfilms
 Invii: 8  ~  Membro da: 25/09/2002  ~  UltimaVisita: 11/05/2008 -> Moderatore  Vai all'inizio della pagina
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