Art in Love è il titolo della mostra che la galleria d’Arte “Mentana“ di Firenze dedica al giorno di San Valentino. Il giorno dell’Amore... che però può essere anche il giorno del Non Amore, della momentanea tregua in una vita di violenza, del futile, della materializzazione dei sentimenti, dello scambio di doni tante volte privi di significati spirituali. L’amore, sentimento sublime e motore della vita, eccolo rappresentato da una elegantissima e costosissima confezione di cioccolatini, da un ridicolo pupazzo, da un gioiello, da una cena in ristorante esclusivo... magari a lume di candela... perché... fa più effetto. Gli Artisti in mostra, attenti scrutatori dell’animo umano, nelle loro opere hanno interpretato l’amore e il non amore, la poesia del sentimento e la sua mercificazione, il tenero e appassionato bacio e la violenza che si scatena per l’amore non corrisposto. Ciascun Artista, rispettando il proprio modo di fare arte, ha interpretato il tema proposto ed ha rappresentato “Art in Love“.
Caselli, Gheri, Pergolini, Policastro, Scultetus interpretano il tema conservando la freschezza di un sogno d’amore.
Bellante. Nell’opera si respira un clima mediterraneo dove i colori, in armonie vivaci, descrivono spiritualità ed amore. I tocchi di rosso, giallo, bianco, blu, verdi si amalgamano in un concento di strumenti fattisi colori.
Benvenuti. Nella scultura figure accoccolate, spesso in nicchia, in una sintesi di morbide linee curve, mai spigolose o spezzate, si colorano, negli abiti e nei drappi, di vividi rossi e raccontano i valori dell’amore.
Bonifazi Vrinat. Rigorose proporzioni geometriche lasciano intravedere pertugi che conducono ad ambienti aperti, all'immaginario e al sogno. Il simbolo dell'amore, in primo piano, lascia la sua impronta nello sfondo raccontando che l'amore rimane, p urtroppo, spesso solo nel ricordo.
Coli. Usa i toni che vanno dal bianco al grigio, perché grigio può essere l’amore. Statiche figure malinconiche, eseguite con precisione, ci ricordano che tutto passa anche San Valentino.
De Giovanni. Tre jeans per descrivere il sublime amore della Trinità : che è solo donazione. Nei tre jeans ecco l’umanità , la debolezza, la contraddizione di amore e odio che accompagnano la vita. Scritte che ricordano il non amore, colori che fan sentire l’eco delle barbarie, della violenza in nome di quel sentimento umano o divino... Ma dov’è finito San Valentino?
Forti Milanese. Un tranquillo ambiente ci racconta l’amore sereno, pacato e per sempre.
Giarrè. Ecco i colori vitali di un’opera che canta l’amore. I caldi rossi rompono l’equilibrio raccontando una passionalità vivace e sicura.
Lastraioli. Ecco descritto il luogo dell’amore romantico e confortante; la luna si intuisce e racconta il sogno d’una storia. Nel cielo una testa di donna, sospesa fra le nuvole, è sfiorata da una rosa... rosa che è amore.
Marziari. Due figure si cercano in uno slancio che tende ad unirle nelle idee, negli interessi, nelle finalità e nelle aspirazioni. Le superfici delle figure mostrano asperità e vibrazioni che conducono verso la sublimazione dell’amore che si concretizza in un morbido abbraccio.
Nincheri. Un Vaso in coccio, poggiato su una romantica tovaglia a righe, con fiori dai colori tenui rassicuranti, racconta un idillio di innamorati che si cercano in un clima, poetico, di colori e armonie.
Orazio. I colori che sfumano sino a raggiungere i toni più chiari, si riflettono e si rafforzano reciprocamente come fra due persone che anelano ad un sogno che si farà vita.
Polvani. Un tipico paesaggio toscano fa da sfondo ad una scena dove due cavalli descrivono l’amore fra una madre e un figlio. La tenerezza e la poesia della scena è palpabile e in questo caso l’amore è vero, puro e senza riserve.
Vivarelli. In un paesaggio sereno tratturi segnati nel tempo conducono con determinazione ai luoghi del lavoro, della vita e dell’amore. Il tratturo segnato dal passare costante dell’uomo ne conserva le impronte come a ricordare la vita e gli amori.
Voltolini. Una macchia rossa al centro dell’opera, schizzi che esondano in modo irruente invadendo lo spazio circostante, parla di contaminazioni d’amore che si insinuano fra i grovigli di colori dati d’impeto. Il colore oro, pure presente, sembra ammonire contro la mercificazione e l’esteriorizzazione dell’amore.