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Spedito - 31/08/2008 : 16:23:19
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Domanda Sondaggio:
Non si è ancora realizzato, ma fa già discutere il progetto di un pool di aziende ("Consorzio Radon") produttrice di radio-farmaci che dovrebbe insediarsi presto nella zona industriale della città.
l'insediamento industriale che produrrà radio-farmaci, cioè sostanze radioattive, destinati alla esecuzione di esami, sarà dannoso alla salute, all'ambiente?? o sarà un un'opportunità di lavoro per i casaranesi?
dicci la tua
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Spedito - 31/08/2008 : 16:30:06
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Ciao cuccioletta, vedo che i tuoi interventi mirano sempre sul sociale. Ciò ti fa onore. Per quanto riguarda questo sondaggio, mi permetto di astenermi, poichè bisognerebbe, prima di ogni altra cosa, i termini della faccenda, nel senso che di per sè ogni attività umana può essere dannosa se non rispetta l'uomo stesso e l'ambiente in cui vive. Se invece vengono rispettate tutte le norme di sicurezza, si valuta al meglio l'impatto ambientale, in sostanza si tengono presenti le leggi e iregolamenti, anche un'attività solo potenzialmente a rischio si può vedere come un'opportunità. un saluto e a presto
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Spedito - 31/08/2008 : 16:37:21
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caro francescof credo che in materia di radioattività non sia corretto parlare di norme di sicurezza... 1. gli impianti radioattivi producono scorie difficilmente smaltibili..e credo che se parli molto poco ...no?
cito la nota, firmata dalla coordinatrice cittadina Farncesca Fersino, evidenzia anche che "il ciclo di lavorazione produce acque di lavaggio che verranno stoccate in apposite vasche monitorate ed automatizzate che procederanno allo scarico delle stesse in fognatura quando il livello di radioattività risulterà inferiore a quello previsto dalle norme".
visionabile su http://www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=3112
Modificato da - cuccioletta on 31/08/2008 16:43:32
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Spedito - 31/08/2008 : 17:02:37
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Ho letto l'articolo che hai linkato; devo dire innanzitutto che è importante che il fine, cioè produrre radiofarmaci, ma anche gli isotopi radioattivi per la diagnostica PET è di estrema importanza sociale. Quindi è chiaro che è meglio produrli, non ci sono alternative, non sono beni superflui o ci sono strate alternative per non produrli. Quindi da qualche parte bisogna farli. Magari tu ti chiedi: ma perchè proprio a casa mia? Ma questa è la solita storia, tutti possono dire così e allora l'interesse collettivo finisce come al solito alla malora. A maggior ragione in questo caso in cui si parla di farmaci. Eì chiaro che si tratta di una produzione "delicata", e le sette autorizzazioni ministeriali invece di rassicurare spaventano; però io dico che bisogna avere fiducia nelle istutuzioni, nei controlli e delle norme, certo. Del resto, e concludo, se pensi che questi farmaci devono essere utilizzati in tanti ospedali e quindi un pò dovunque, non bisogna fidarsi della maniera in cui vengono smaltiti dagli ospedali stessi una volta esaurito il loro compito?
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Spedito - 31/08/2008 : 18:01:56
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Hei Kashi rispolvera questo argomento,che se la memoria non mi inganna,tempo fa fui io a renderlo noto sul forum,ricordo anche che ci furono giudizi negativi da parte di tutti ,poi la cosa si spense perche'a casarano non se ne fece piu' niente,per la protesta (non mi ricordo di chi)quindi si cerco' di dirottare la suddetta fabbrica a sannicola,ma anche qui' si trovarono resistenze da parte della cittadinanza.Adesso c'e' qualcuno che sta ritornando alla carica,ma trovera' pane duro per i propri denti,in quanto ci dovranno dire dove andra' a finire "l'acqua lavorata" AL CANALE DEI SAMARI?a casarano sappiano che sono pronte cinque betoniere di cemento.
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