Patrick Watson in Italia per Sound Res 10
SOUND RES 2010 settima edizione Programma di residenza/ festival /summer school per la musica e le arti a cura di David Cossin, Alessandra Pomarico e Luigi Negro
Una co-produzione Sound Res - 11/8 Records - Factory Compagnia Transadriatica - in collaborazione con Calliope Comunicare Cultura e Psy-i, con il patrocinio di Provincia di Lecce, Comune di Lecce e Comune di Monteroni, e il sostegno della Delegazione del Québec a Roma, l’ospitalità di Made in Carcere e di Palazzo Personè e il supporto degli degli Amici di Sound Res.
Dal 6 al 13 luglio Sound Res 2010 ospiterà, per la prima volta in Italia, la nuova stella della musica indipendente internazionale: il giovanissimo musicista canadese Patrick Watson, compositore, pianista e straordinaria voce solista, "una delle voci più intelligenti del panorama pop colto dopo la morte di Jeff Buckley", autore di un originale panorama sonoro insieme agli straordinari musicisti che compongono la sua band: Simon Angell alla chitarra, Robbie Kuster allA batteria e alle percussioni e Mishka Stein al basso.
Insieme a Patrick Watson, ospiti locali e internazionali con cui la band potrà interagire e sperimentare, tra cui Cesare Dell'Anna (tromba) e Mauro Tre (piano), Melanie Belair al violino, il chitarrista olandese Jeroen Kimman, l’artista visivo Luigi Presicce. Con l’invito a Patrick Watson, Sound Res conferma il proprio sostegno alla ricerca e alla sperimentazione, connettendo i talenti internazionali a quelli locali, associando ai grandi nomi della musica le giovani realtà promettenti, producendo eventi e spettacoli ma anche formazione e occasioni di conoscenza profonda. Il programma di residenza Sound Res 2010, oltre ad essere l’occasione del debutto italiano di una delle band più promettenti, sarà finalizzato alla produzione di un lavoro inedito frutto della collaborazione tra gli artisti e musicisti invitati alla 7ma edizione del programma strutturato, come d’abitudine, nella formula residenza/festival/summer school. Assente giustificato nella fase di residenza, il direttore artistico David Cossin, diventato il percussionista di Sting e impegnato nel tour mondiale di Synphonicity. Programma Sound Res 10 settimana 6 - 13 luglio: 7 luglio ore 10.00 c/o Palazzo Adorno, Lecce CONFERENZA STAMPA di presentazione dell’edizione SOUND RES 2010 con Patrick Watson & The Wooden Arms. Dalle ore 11.00 alle ore 13.00 aperitivo per i giornalisti c/o Caffè Gallery Personè, via Umberto I, Santa Croce. 7 e 8 luglio ore 18.00 – 20.00 c/o Caffè Gallery Personè, Lecce APERITIVI CREATIVI: WORKSHOP DI COMUNICAZIONE CREATIVA con l’art director Alberto Tandoi (Milano) 9 luglio ore 18.00 - 20.00 c/o Cantieri Teatrali Koreja Sound Res FOR KIDS Un laboratorio intensivo dal taglio sociale di avvicinamento alla musica come linguaggio e espressione, rivolto a ragazzi tra i 10 e 18 anni in condizione di disagio, in collaborazione con gli psicologi dell’età evolutiva Psy-i e e Coop. Solidarietà Salento e gli artisti di Sound Res 2010 Info: si.perrone@gmail.com, cell. 349 1562893 10 e 11 luglio ore 18.00 - 20.00 c/o Cantieri Teatrali Koreja WORKSHOPS per musicisti Due giornate intensive di WORKSHOP per musicisti, cantanti, compositori con Patrick Watson su voce, piano e songwriting, composizione collettiva e approccio allo strumento con i musicisti di The Wooden Arms: Simon Angell (chitarra, lapsteel, banjo, charanga), Robbie Kuster (basso), Mishka Stein (batteria e percussioni), Melanie Belair (violino) Aperitivo con i musicisti offerto ai partecipanti c/o Caffè Gallery Personè Info: factory.comunicazione@gmai l.com, cell. 329 3385280 13 luglio ore 21.00, c/o P.zza Falconieri, Palazzo Baronale - MONTERONI di LECCE Concerto in prima assoluta in Italia di PATRICK WATSON & THE WOODEN ARMS + GUESTS (Melanie Belair, Cesare Dell'Anna, Jeroen Kimman, Mauro Tre). Installazione dell’artista visivo Luigi Presicce. Costo concerto: 15 euro Infoline e prenotazioni: info@soundres.org, cell. 339 7770668
La musica di Patrick Watson Difficile forzare la musica di Patrick Watson in un genere, la sua originalità va rintracciata in un colto, raffinato e allo stesso tempo leggero e potente gioco di richiami, sapientemente evocati a creare un’atmosfera seducente, surreale, a tratti malinconica e nostalgica, a tratti giocosa e scanzonata. Le canzoni di Patrick sono dei racconti visivi, delle composizioni dalla struttura versatile ma solida, ballade oniriche in cui elementi folk e indie-rock si armonizzano con l’orchestrazione classica, la seduzione pop si alterna allo spirito del jazz anni 50, l’elettronica si accosta ai madrigali, alla psichedelia, alle sperimentazioni di John Cage e al minimalismo, al cinema e alle musiche del cinema. Voce dal timbro singolarissimo, angelica, Patrick Watson arriva a toccare le note più acute e gli overtones più reconditi, o a farsi improvvisamente roca, graffiante, crepuscolare mentre seduto al pianoforte si abbandona ad un flusso sonoro ipnotico ed evocativo.
Sostenuto da una collaudata collaborazione con gli eccezionali Simon Angell alla chitarra, Robbie Kuster alla batteria e alle percussioni e Mishka Stein al basso. Patrick Watson ospita spesso produzioni arricchite da archi, fiati ed elettronica, come pure ruote di bicicletta, pentole, padelle e scarti di metallo, in prestazioni sulla scena che esaltano il carattere cinematico e teatrale della sua musica. Le collaborazioni con artisti visivi, videoartisti, fotografi, una familiarità col teatro delle ombre e le atmosfere circensi, trovano il segno in performance dal forte impatto visivo ed emotivo in cui Patrick, con la sua aria da ragazzino scalcinato, arriva ad assomigliare ad un mago col cilindro sempre pieno di suoni, ad un giocoliere ardito ma che mai perde l’equilibrio, ad un funambolo sospeso sul filo delle armonie e della ricerca.
Paragonato dalla critica in cerca di definizioni a Radiohead, Antony & The Johnsons, ai vicini Arcade Fire con cui condivide gli studi colti e la provenienza dalla scena indipendente, considerato da alcuni il giovane Tom Waits canadese o un novello Nick Drake, Patrick Watson, nonostante la giovane età, è ormai solo se stesso (e la sua band che da lui prende il nome), approdato ad uno stile autonomo e maturo, riconoscibile ed originale che attinge al patrimonio musicale con la non-chalance e la freschezza tipica delle nuove generazioni di musicisti, con grande padronanza e conoscenza. http://www.ondarock.it/recensioni/2009_patrickwatson.htm
Patrick Watson and The Wooden Arms Patrick Watson, considerato lo scienziato pazzo della musica, è un pianista, compositore, cantautore e produttore musicale riconosciuto a livello internazionale. Patrick Watson è anche il nome della sua stessa band, che, quasi alla maniera di un Frankenstein, è composta di musicisti incredibilmente geniali come Robbie Kuster, Mishka Stein e Simon Angell. Patrick Watson s’impone nello stardom internazionale sin dall’uscita del primo album CLOSE TO PARADISE nel 2006, che lo porta a vincere numerosi awards, tra cui il prestigioso Canadian Polaris Prize. L’album arriva a vendere oltre 100.000 copie, e ad ogni concerto in giro per il mondo i fan si moltiplicano a livello esponenziale.
Nonostante i numerosi impegni, nel 2007, Watson contribuisce all’album MA FLEUR dei Cinematic Orchestra, e compone varie colonne sonore per un numero crescente di film, tra cui nel 2008 quella per il film franco-canadese C’est pas moi, je le jure! La musica creata insieme alla sua band si contraddistingue difatti per una qualità particolarmente cinematica e sorprendentemente eclettica. Gli esordi avvengono all’età di sette anni quando Patrick affila la sua voce angelica nei cori di diverse chiese del West Island di Montreal, città in cui ancora risiede. Cresce studiando musica classica, pianoforte, composizione e jazz. Il suo primo progetto musicale è un esperimento sonoro montato su una serie di fotografie dell’artista Brigitte Henry, nativa della provincia del Quebec. La collaborazione col chitarrista Simon Angell risale ai tempi in cui i due erano ancora adolescenti, e da allora le venature noise e i paesaggi sonori costruiti dal chitarrista s’incastrano perfettamente con le colorate linee melodiche delle composizioni di Patrick e la particolarissima qualità della sua voce, che spesso arriva ad uno spiazzante falsetto. Negli anni in cui studia musica al Vanier College, Watson incontra Mishka Stein, d’origini ucraine, e Robbie Kuster, d’origini svizzere-britanniche. La loro collaborazione contribuisce ad arricchire la sezione ritmica del duo Watson-Angell e si solidifica durante i concerti presso il leggendario Cafè Sarajevo, dove Watson è in residenza, portando i quattro ad una sempre maggior empatia e ad un processo di scrittura collettiva, oltre che ad un numero crescente di fan. Da qui, nel 2003, l’auto-produzione di JUST ANOTHER ORDINARY DAY che annuncia la nascita di una band "nuova", la propensione dei quattro verso suoni onirici e la singolare voce di Watson. Tra il 2004 al 2005 si parla così tanto di Watson e della sua band che artisti come Philip Glass, Steve Reich e Feist ne richiedono la collaborazione. Nell’estate del 2006 sono invitati a prendere parte al tour europeo di James Brown. CLOSE TO PARADISE viene prodotto subito dopo, nel settembre del 2006. Da allora si succedono le tournée in tutto il mondo al fianco di artisti di fama internazionale come John Cale, The Cinematic Orchestra, Cold War Kids, Amon Tobin, The Dears. Nel Febbraio del 2007 uno dei suoi brani, The Great Escape, è scelto per il sedicesimo episodio del seguitissimo sequel Grey’s Anatomy. Nello stesso anno la band riceve una nomination come nuovi artisti dell’anno al Juno Awards e in seguito il Polaris Music Prize. Nel 2008 la band incide il suo ultimo disco intitolato WOODEN ARMS, presentato sulle scene internazionali nell’aprile del 2009. http://www.patrickwatson.net
Ufficio Stampa CALLIOPE Comunicare Cultura Ref. Alessandra Caiulo 328.9631751 Mail. contatti@calliopecomunicarecultura.net
|