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Settimana Precedente domenica 22 luglio 2007 - sabato 28 luglio 2007 Settimana Prossima

 domenica 22 luglio 2007

PEACE AND LOVE - INCONTRI MEDITERRANEI
A cura: proff. Eugenio Giustizieri, Maria Cristina Maritati, Massimo De Luca.
Mostre personali di: Giorgio De Cesario, Domenico Pinto
sede: La Casa degli Artisti via Lepanto, 1/9 - 73014 Gallipoli (Le) Italia tel. 0833/261865
Inaugurazione: Domenica 22 Luglio ore 21,00
Durata: dal 22/07/2007 al 29/07/2007
Apertura al pubblico: tutti i giorni dalle ore 18,30 alle 22,00; Ingresso Libero


COMUNICATO STAMPA "PEACE AND LOVE - INCONTRI MEDITERRANEI"

Altre luci, oltre alle luminarie di Santa Cristina, brilleranno nel panorama artistico-culturale di Gallipoli.
Sono quelle de "La Casa degli Artisti" che, nella settimana dal 22 al 29 luglio, ha organizzato nelle proprie aree
espositive il grande evento di Mezza Estate "PEACE AND LOVE - INCONTRI MEDITERRANEI". Il primo appuntamento della
manifestazione è domenica 22 luglio alle ore 21. Durante la serata saranno inaugurate due mostre di grande rilevanza
nazionale: "La Corte di Federico II di Svevia" dell'artista-ceramista grottagliese Domenico Pinto, esperto di
tradizioni pugliesi e studioso del periodo federiciano, e "Il Volo Negato", comprendente le ultime opere pittoriche
e scultoree dell'artista Giorgio De Cesario, reduce da significative esperienze alla 52esima Biennale di Venezia
nel Progetto Collaterale 13x17 Padiglioneitalia.it, presentato da Philippe Daverio, e all'VIII Edizione di Creativa,
a cura dell'Associazione "Oltre i Limiti", di Rignano sull'Arno (FI).
Le ceramiche che Pinto presenterà sono il risultato di una sua approfondita ricerca storica sugli usi e i costumi
nella corte di Federico II di Svevia, non a caso definito "stupor mundi". La Prof.ssa Cristina Pagliarini, che
introduce l'opera dell'artista, afferma tra l'altro:"...in questo suo discorso innovativo, Domenico Pinto è partito
dalle tradizionali "pupe" grottagliesi, bottiglie dalla figura femminile nelle quali si conservava il rosolio,
e le ha trasformate in personaggi federiciani modellando sapientemente la terracotta, curando i dettagli, giocando
con il simbolismo;...ed ecco rivivere il fedele funzionario Pier delle Vigne, i suoi guerrieri e soprattutto le sue
donne: la madre Costanza d'Altavilla, la prima moglie Costanza d'Aragona e poi ancora Iolanda di Brienne e Bianca
Lancia con cui Federico ebbe una storia...".
Giorgio De Cesario,artista poliedrico, oriundo matinese trapiantato a Gallipoli, è l'ideatore de "La Casa degli
Artisti", sua casa-museo e galleria permanente, dove nello stesso tempo ospita gratuitamente espressioni artistiche
di vario genere e disciplina per fare emergere nuovi messaggi culturali. In questa occasione egli presenta le sue
ultime opere, che, se paragonate con le precedenti, si distinguono forse per una maggiore essenzialità del segno,
anche se i volti in rilievo e in argilla continuano ad essere il leit-motiv che accomuna le vecchie esperienze e le
nuove.Il critico Eugenio Giustizieri, che presenta la mostra di De Cesario,commenta:" La sua è epopea avvincente che,
nonostante tutto, trasuda voglia di vivere, rimpiange tutto ciò che c'è da rimpiangere, senza evitare di affondare
la lama negli errori e nelle ingenuità dei nostri anni. Troppo frettolosamente messi in archivio. Intensità,
vicinanza, dolore, solitudine e compostezza rappresentano le coordinate di una umanità che esiste, e crede, e spera,
e si arrende. Senza far rumore, col grido che resta sospeso in gola".
E comunque, oltre a Pinto e De Cesario, anche il Salento con la sua poliedricità culturale, vuole essere un
grande interprete di tutta la manifestazione. La serata del 24 luglio infatti sarà dedicata alla pizzica con
l'esibizione del gruppo Artena sul terrazzo panoramico, il 28 luglio ci saranno i balletti della Scuola di
Ballo Be Boop ed infine il 29 luglio la manifestazione si concluderà con una sfilata di moda a cura dello
stilista salentino Misalè. La degustazione di prodotti tipici locali farà da sfondo a tutti questi appuntamenti.


GIORGIO DE CESARIO : IL VOLO NEGATO

Quando si ha il coraggio di esplorare la propria vita, allora si può guardare anche a quella degli altri e
soffermarsi, con uguale, dolorosa naturalezza sulle ferite aperte, sulle piaghe che mai potranno rimarginarsi e
su bocche spalancate che annunciano nascite e morti.
E’ questa straordinaria sincerità morale a rendere emozionante ed incredibile la produzione artistica di Giorgio
De Cesario. E’ una storia a ritroso, dipinta e scolpita dall’oggi allo ieri, scavando oltre le radici insospettate
dell’infelicità del presente. Alla fine, nulla resta della storia dei volti e delle maschere, a parte la memoria di
una sconfitta necessaria. Su questa sconfitta si apre la ricerca dell’artista. Con crudele semplicità la
composizione ne elenca i termini mediante le applicazioni e manipolazioni di oggetti tratti dal passato.
Già, il passato. Il pensiero può permettersi di andare a ritroso, di scavare nei gesti, negli sguardi di un volo
negato, nelle parole di un giorno, di un anno, di una vita precedente. Non è un banale flashback, quello scelto
dall’artista. Sono frammenti selezionati in ordine inverso, dal più vicino al più lontano, per scoprire come tutto è
iniziato e poi concluso. L’emozione più forte è vedere, in entrambi i casi, la teoria alla prova dei fatti,
l’intuizione che diventa linguaggio, la sperimentazione che crea un nuovo mondo di immagini, in grado di essere
captate da ciascuno.
De Cesario coglie il mondo alla sprovvista, usa il frammento per scardinare una realtà ancora più vera di quella
che appare nel quotidiano. Così continuamente si ricrea la funzione metaforica del linguaggio, figure di uomini
vuoti, impagliati che hanno commesso l’errore di credere che il progresso proceda in linea retta. Ma hanno preteso
troppo, hanno voluto mordere un boccone troppo grande per le loro bocche. Così, da un’esistenza in technicolor,
dalla conoscenza attraverso gli eccessi, dalla libertà radicale, sono passati di colpo alla sconfitta.
E’ una sconfitta che l’artista racconta con impeto ed energia, ma anche con una meravigliosa serenità, quasi
infantile, e una profonda sensibilità psicologica, concretizzando l’impressionante capacità di restituire il clima
della nostra epoca e i sussulti del cuore di personaggi ricchi di sfumature, di slanci, di cammini intrapresi e mai
interrotti.
La sua è epopea avvincente che, nonostante tutto, trasuda voglia di vivere, rimpiange tutto ciò che c’è da
rimpiangere, senza evitare di affondare la lama negli errori e nelle ingenuità dei nostri anni.
Troppo frettolosamente messi in archivio. Intensità, vicinanza, dolore, solitudine e compostezza rappresentano le
coordinate di una umanità che esiste, e crede, e spera, e si arrende. Senza far rumore, col grido che resta sospeso
in gola.
De Cesario centra il bersaglio del silenzio e, all’astuzia dei potenti, degli accademici, delle ideologie,
contrappone l’attesa della rivelazione del reale, la sua infermità, la sua complicità con gli uomini semplici,
la sua attenzione all’ignoto, dentro e fuori di sé. Tutto è pervaso da uno spirito misterioso e visionario;
un impalpabile filo rosso aggrega i cieli evocati di un qui e di un altrove sconvolti e, con insolita semplicità,
lancia il suo messaggio all’osservatore senza eccedere in retorica, in una sorta di gioco illusionistico che non può
che lasciare sgomenti.
E’ la storia che lacera l’uomo in fantasmi e lascia affiorare le debolezze di un’emozione irripetibile e, a tratti,
selvaggia. E’ il silenzio di voci smorzate che lascia affiorare la debolezza umana, la sua vulnerabilità,
la sua sofferta fantasia, fino ai presagi di morte. Il destino di chi è santo e dannato, angelo e demone.

EUGENIO GIUSTIZIERI

DOMENICO PINTO : LA CORTE DI FEDERICO II DI SVEVIA

Domenico Pinto opera nel suo studio d'arte, nel cuore dell'antico quartiere delle ceramiche di Grottaglie e ben
rappresenta la tradizione ceramica grottagliese ma da diversi anni, ormai, con instancabile fervore, è uscito
dalla quotidianità per reinterpretare con spirito nuovo la tradizione locale.
La produzione di oggetti di uso comune, modellati con maestria e sapienza, carica di simboli, si caratterizza
per la rigorosa ricerca formale e per la suggestione dei contenuti.
Le sue terracotte, smaltate e decorate o ingobbiate e bianchettate, ci permettono di leggere qualcosa di molto
profondo e ci trasportano in una dimensione spirituale.
A dimostrazione, invece, della rivisitazione operata da Domenico Pinto della tradizione ceramica grottagliese
ci sono le opere in mostra presso La Casa degli Artisti in Gallipoli dal 22 al 29 luglio prossimo sotto il titolo
"La Corte di Federico II di Svevia".
Dopo anni di ricerca e di studio, stimolati dall'incontro con lo scultore abruzzese Francesco Marino Da Piano
incontrato a Parigi e proprietario di una nutrita collezione di libri sul tanto discusso imperatore re di Napoli,
di Sicilia e di Germania, Pinto dà vita a una serie di figure del filone federiciano rappresentate in tutta la
loro regalità e il loro splendore.
C'è il fedele funzionario Pier delle Vigne, ci sono i guerrieri e i personaggi riconducibili alla sfera politica
del sovrano, ma ci sono soprattutto le sue donne: la madre Costanza d'Altavilla, la prima moglie Costanza d'Aragona,
Iolanda di Brienne e Bianca Lancia con cui ebbe una storia.
In questo suo discorso innovativo, Domenico Pinto è partito dalle tradizionali "pupe" grottagliesi, bottiglie dalla
figura femminile nelle quali si conservava il rosolio e le ha trasformate in personaggi federiciani modellando
sapientemente la terracotta, curando i dettagli, giocando con il simbolismo; anche le capigliature, il disegno
delle stoffe e la ricostruzione dei gioielli sono frutto di uno studio che va avanti da sette anni.
Per questa collezione federiciana, la quinta in ordine di tempo, l'artista ha modificato in parte il procedimento
di lavorazione puntando molto sui colori; le vernici alcaline adoperate, infatti, conferiscono alle figure una
grande lucentezza e poi la tecnica cosiddetta del terzo fuoco che punta sull'applicazione dell'oro zecchino cotto
a 700°, tra l'altro adoperato con discrezione e solo nelle zone giuste, si rivela quanto mai efficace e dà grande
risalto ai particolari.
La ricerca avviata dall'artista non si esaurisce qui; il sogno di Domenico Pinto di far affermare la cultura
pugliese, dando alla ceramica un senso, una storia e una identità, è quello di arrivare a produrre l'oggettistica
medievale riferita al mondo dell'imperatore Federico II; in questo modo si porterà avanti anche il discorso, già
avviato, del recupero della memoria storica se si considera, tra l'altro, che il luogo dove oggi sorgono le 41
botteghe d'arte grottagliesi - chiamato Quartiere Giudecca - è la zona dove proprio Federico II, con un editto
del 1213, fece sistemare gli Ebrei che qui conciavano le pelli e soprattutto lavoravano la ceramica.

CRISTINA PAGLIARINI


ufficio stampa:

LA CASA DEGLI ARTISTI
contenitore d'arte e di ospitalità

tel. 0833/261865
www.lacasadegliartisti.it
www.giorgiodecesario.it
info@lacasadegliartisti.it
 


 lunedì 23 luglio 2007
Non ci sono eventi a questa Data.  

 martedì 24 luglio 2007
Non ci sono eventi a questa Data.  

 mercoledì 25 luglio 2007

Tammurria in concerto-Gemini (Lecce)
Il gruppo salentino in concerto a Gemini per la "Sagra te le cose noscie".

Junior Kelly in concerto-Acquarica di Lecce
Spiritualita' ed emozioni, è un reggae che non tradisce quello di Junior Kelly, con il gradevole suono del basso e chitarra e la voce che che celebra i giorni d'oro della musica jamaicana.
Inizio ore 23:00 ad Acquarica di Lecce-Vernole.
 


 giovedì 26 luglio 2007

Gigi D'Alessio in concerto-Lecce
Ci si aspetta il pieno allo stadio di Via del Mare di Lecce per la tappa salentina del suo nuovo tour estivo. I biglietti sono in vendita esclusivamente sul ciruito Booking Show.

New Trolls in concerto-Ruggiano (Salve)
Dopo innumerevoli cambi di formazione, i folletti del rock italiano continuano a plasmare le loro melodie con la stessa originalità che li ha fatti emergere, quarant' anni fa, dalla miriade di band nate negli anni Settanta.
Sono in concerto a Ruggiano, per la rassegna estiva del comune di Salve.

Le avventure del Conte Narco-Taurisano (Lecce)
I divertenti burattini e pupazzi della compagnia "Il pianeta di Tiferet", allieteranno i piccoli spettatori con uno spettacolo che punta molto sull'ironia e la comicità della storia.
L'appuntamento è organizzato dall'associazione culturale Aldo Sabato presso l'atrio del Palazzo Comunale di Taurisano alle ore 20:30.
 


 venerdì 27 luglio 2007

Tammurria in concerto-Manduria(TA)
I "Tammurria"si sposteranno in provincia di Taranto, esattamente a Manduria, per l' appuntamento con "Manduriaestate". Sara' presente come ospite anche il cantante Albano Carrisi.

Capossela in concerto- Galatina (Lecce)
"Il corpo e l'anima di Vinicio Capossela sono un teatro ambulante, dove lui arriva comincia lo spettacolo. Dentro di sè ha sipario e palcoscenico, scenografia e golfo mistico. La sua voce, come un burattinaio, fa vivere parole e musiche, che continueranno a cantare anche nei cieli che mai conoscerà. L'arte di Vinicio non si archivia e quando crederai di averla ingabbiata, lui ti manderà fuori pista, progettando un' altra evasione".
Vincenzo Mollica

Finalmente in concerto a Galatina, in piazza S. Pietro, Vinicio Capossela: poeta, artista, scrittore... Esordisce con l' album "All' una e trentacinque circa" ed in seguito altri album ed una raccolta "L' indispensabile". nel 2004 pubblica per Feltrinelli il suo primo romanzo "Non si muore tutte le mattine". Nel 2006 è uscito il suo ultimo album "Ovunque Proteggi".
E' uno spettacolo da non perdere...nelle sue canzoni sono contenute poesie "....HO SASSI NELLE SCARPE E POLVERE SUL CUORE, FREDDO NEL CUORE E NON BASTAN LE PAROLE...OVUNQUE PROTEGGI LA GRAZIA DEL MIO CUORE ADESSO E PER QUANDO TORNERA' L'INCANTO...L'INCANTO DI TE...DI TE VICINO A ME..."
 


 sabato 28 luglio 2007

Tammurria in concerto-Acquarica del Capo(LE)
Durante la "Sagra te lu granu"ad Acquarica del Capo, si esibiranno i Tammurria, ormai gruppo celebre nello scenario della musica salentina.

Etnica Diso Folk Festival
Il 28 e 29 luglio si terrà a Diso la 9ª edizione di Etnica Diso Folk Festival, uno dei più importanti appuntamenti dell’estate salentina per gli appassionati di musica etnica e delle sue contaminazioni. Concepito per diffondere la conoscenza delle culture musicali del mondo, il Festival ha cercato di "dar voce" ai popoli più lontani (e non solo in senso geografico) dalla nostra cultura, invitando a partecipare artisti di ogni continente (Sud America, Africa, Paesi Balcanici) scelti sulla base della loro autenticità e rispetto della tradizione.
Il festival ha come obiettivo primario la valorizzazione della musica come bene artistico e culturale, e la conoscenza del patrimonio musicale tradizionale dei popoli, all’insegna del multiculturalismo come confronto tra le tante e varie culture, europee ed extraeuropee. Confronto che mette in relazione i diversi linguaggi musicali tradizionali, mettendone in evidenza identità, somiglianze, analogie, influenze reciproche.
Etnica Diso Folk Festival è un appuntamento culturale di quelli che segnano la crescita di un territorio figlio di millenarie contaminazioni, è una rassegna attenta alla ricerca della tradizione ma nel contempo alla modernità della musica etnica che le complesse dinamiche storiche e socioculturali hanno oggi trasformato attraverso le innovazioni derivanti dal contatto con altre culture. Sarà proprio questo l’elemento caratterizzante di questa 9ª edizione:

scoprire, attraverso il lavoro di ricerca e di produzione degli artisti ospiti di questa nona edizione, come la contaminazione musicale è stata già capace di creare nuovi codici linguistici multiculturali.

Nel suggestivo scenario di piazza C. Alberto il 28 e 29 luglio torna quella festa davvero unica nel suo genere, di grande richiamo turistico e di forte coinvolgimento dei cittadini, occasione di riscoperta del nostro territorio e dei suoi tesori, ma anche occasione di incontro con la cultura popolare delle varie Regioni del Mondo.
Etnica Diso Folk Festival ha sempre agito in un ambito artistico-culturale estraneo ai meccanismi del circuito commerciale, cercando di agevolare il difficile percorso di integrazione tra popoli diversi, e l’avvicinamento del pubblico a culture extraeuropee ed eurofolkloriche tramite la conoscenza e la diffusione del loro patrimonio musicale tradizionale.
Anche quest’anno l’ospitalità e l’allegria di un’intera cittadinanza trasformeranno il paese in una spontanea e laboriosa factory di musica popolare, una festa come nella migliore tradizione salentina.

Il programma:
Sabato 28 luglio

#61607; ore 21.30 – FOLY DU BURKINA FASO (Africa subsahariana) – Otto elementi. Quattro percussionisti e quattro ballerini. Provenienti singolarmente da esperienze di collaborazione con vari artisti in Europa e Canada si sostituiscono come gruppo nel 2001 avviando una ricerca e rielaborazione di antichi ritmi dell’Africa subsahariana, fondendo l’esperienza motoria e rappresentativa dei ballerini all’incessante ritmo saggiamente dosato di quattro percussionisti di grande esperienza.
#61607; Ore 23.30 – NIDI D’ARAC (Salento) - gruppo tra i più propositivi nel panorama di quella nuova tendenza musicale che, contaminando la tradizione popolare con le nuove tecnologie sulla base di ritmi comuni, sta diventando un autentico fenomeno culturale. Al centro della loro poetica musicale sono il morso della tarantola – il mitico ragno che fa ballare- e la forza terapeutica e liberatoria che solo la musica può offrire.
Domenica 29 luglio

#61607; Ore 22.00 – KUMENEI (Salento) – Kumenèi che in griko significa “può darsi” è una possente macchina dal ritmo passionale, fondata da Vito Giannone, Antonio Melegari e Marco Santoro Verri: artisti che fra i molti hanno contribuito all’elaborazione creativa del patrimonio musicale del Salento. Ai tre fondatori si sono subito accostati Fabrizio Giannone e Andrea Stefanizzi, insieme hanno lavorato per uno spettacolo incredibilmente misurato, un ponte perfetto fra memoria delle pelli dei tamburi a cornice, che battono il tempo implacabile della trance, e orecchie attente alla contemporaneità: inserti elettrici, richiami alle altre sponde del Mediterraneo, voci fiere e tradizionali, corde che conoscono il segreto della velocità.
#61607; 23.30 – RAFFAELLO SIMEONI (Lazio) – Cantante, musicista e compositore suona flauti moderni, antichi e tradizionali, cornamuse, bombarde, ciaramelli, clarinetto balcanico, organetto, saze, bouzuki, cuatro, tzouras e altri. E’ il fondatore nel 1985 insieme a Stefano Saletti dei Novalia. Un' anima italiana per un sound che segue la bussola dei venti dei balcani, un artista che da circa 20 anni cerca la propria rotta musicale da un'esperienza alla ricerca del tradizionalismo etnico: originario del Lazio, è nato a Rieti il 6/3/1962, ma profondamente radicato nel cuore del mediterraneo più profondo.

PER INFORMAZIONI
tel. 0836/922297
cell. 389/4228949
e-mail: info@ariacorte.it

Notte Bianca-Martano (Lecce)
Martano vive la sua notte bianca a partire dal tramonto con vari appuntamenti: tornei di tressette, minibasket, esibizioni di judo e scherma; passando poi alla musica,sul palco della Villa comunale. Il parco giochi ospiterà i piu' piccoli con giochi e intrattenimento. Nel Palazzo ducale, la serata è all' insegna di video e letture di poesie.
Tanto divertimento fino all' alba!
 


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