appunt@menti: Incontro d'autore “Il mondo dopo la
Scrive Graziella Lupo Pendinelli: “Il mondo dopo la fine del mondo è il titolo e l’autore è Tommaso Ariemma. Una copertina di colore giallo, priva di immagine, attira e seduce nonostante la blasfemia dichiarata coraggiosamente nel titolo. La fine del mondo non è immagine gradita e tanta operosità è stata profusa per rimuovere la certezza che il microcosmo, ciascun mondo soggettivo, sia prescritto a fine, a morte. Il concetto di finitezza, come espressione del limite e volto concreto di fragilità, non è un concetto allettante e nelle peregrinazioni di vita ordinaria si preferisce ignorarlo. Nel libro di Ariemma il limite diviene invece il ritmo, la musica di sottofondo che accompagna un denso e al contempo colorato percorso attraverso l’arte contemporanea e la contemporanea commistione con internet e facebook. Il mondo finito, oggetto di compiuta conoscenza nella fitta rete del virtuale e strumento di proprietà nel manifestarsi costante del livellamento identitario, contiene la possibilità del mondo nuovo attraverso l’espressione dell’arte contemporanea. “Attraverso l’arte riflettiamo sul nostro mondo, sulla realtà quotidiana…fare esperienza di tale arte è innanzitutto prendere in considerazione dell’altro. Lasciarlo passare. Oltre i nostri confini mentali, che sono spesso più rigidi di ogni dogana.” L’arte non è quindi un mondo separato, ma un mondo contaminato che si incarna nell’opera attraverso i movimenti relazionali in essa mostrati, certamente contenuti. Qual è l’arte? L’arte deve essere necessariamente bella? "La bellezza non è una proprietà delle cose, ma una possibilità delle cose. Ha luogo nella relazione con gli uomini e, pertanto, ha più le caratteristiche di un'atmosfera, di una variazione climatica." Con il tratto di giallo in copertina, si affonda la riflessione - misurata, radicale e con risvolti mollemente velati di carattere sociopolitico - nel mondo controllato del facebook. Il social network che utilizza i significati della relazione, dall’amicizia al piacere, è indagato e rivoltato con acume e distacco ed apre scenari di riflessioni filosofiche ancora inesplorate; soprattutto in riferimento ai nativi digitali che all’occhio filosofico ancora condensano un unicum ignoto. Il libro offre occasione privilegiata di indagine sulle visioni del mondo personali e collettive, ed accende deflagrazioni destabilizzanti in cui sostare è variazione climatica di bellezza”.
Tommaso Ariemma insegna Estetica presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce. Tra le sue pubblicazioni: L’estensione dell’anima, Origine e senso della pittura(2009), Logica della singolarità. Antiplatonismo e ontografia in Deleuze, Derrida, Nancy (2009), Immagini e corpi. Da Deleuze a Sloterdijk (2010), Contro la falsa bellezza. Filosofia della chirurgia estetica (2010)
Ambra
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