Unitamente - Pulizia delle spiagge di Mancaversa
UNITAMENTE, il 26 giugno la pulizia delle spiagge della Marina di Mancaversa
----------- Sto cercando un vespone, nessuno me lo vende? Akron
MOSTRA
LECCE SHOW
Raggio Verde Via Fed. D’Aragona, 4 73100 Lecce
Personale di
Maria Panico Saraceno
Con le poesie di: Carmelo Antonio Saraceno
“FILI IMBROGLIATI”
Dal 26 giugno al 10 luglio 2005
Artist’s Statement
It is difficult, without extensive analysis on the part of the consumer, to see the multiple moneyed interests which all work together in a trinity of greed: marketing, banking, and industrial distribution. These three specialties work quite well together to, on the one hand, entrap consumers in the sin of waste, and on the other hand, the commercialization of fiber art. The industrial nature of the fashion industry is highlighted in this show by combining the use of construction wire to construct long, organic forms and by the ironic use of bronze, a permanent medium, to criticize the constantly changing (by nature) of a blind devotion to the ‘art’ of fiber and clothing. The emptiness of the statuettes and of the uterine forms as well as the combination of human and animalistic shapes into surprising combinations help the viewer to interpret fashion consumerism as an unnatural human construction, one which may, in the long term, be unsustainable. At the same time, the show becomes a female artist’s confessional understanding of manipulation and an almost religious submission to one possible interpretation of human beauty and allure.
Voce del Lavoro
E’ difficile, senza un’ampia analisi da parte del consumatore, percepire come i molteplici interessi capitalisti funzionano in tandem, in una specie di trinita’: marketing, l’industria bancaria, e l’industria distribuitiva. Queste tre specializzazioni funzionano perfettamente insieme in un comune intrappolamento dei consumatori in un peccato di spreco, e nella commercializzazione dell’antica arte della fibra. L’essenza industriale dell’alta moda si rivela in questa mostra nel congiungersi dell’uso di filo metallico per costruire lunghe forme organiche e dell’uso ironico del bronzo, un componente permanente, per una critica della cieca devozione all’arte della fibra e del vestiario, di natura un’arte cangiante. Il vuoto delle statuette e delle forme uterine, come l’associazione delle figure umane insieme a quelle animali/vegetali in combinazioni sorprendenti, permettono allo spettatore una certa interpretazione del consumerismo dell’alta moda, cioe’ un’artificialita’, una costruzione umana innaturale, che, a lungo termine, dev’essere insostenibile. Allo stesso tempo, la mostra diventa un’autocritica e una sottomissione quasi religiosa a una possible interpretazione della bellezza e della seduzione umana.
MARIA PANICO SARACENO
Biografia
Maria, nata in Italia, ha vissuto la maggior parte della sua vita negli Stati Uniti. Le sue prime sculture parlavano delle difficolta’ associate con l’esperienza di marginalizzazione culturale. In seguito la sua attenzione artistica si e’ rivolta verso la critica del “seguire la moda”, attraverso una serie di bronzi (“Cervelli di gallina”) ed una serie di abiti in metallo di misura umana. Di recente l’espressione di nostalgia per la madrepatria nonche’ la madre si rivela in un’edizione di uteri in acciaio con un fiore o un frutto attaccati alla corda ombelicale. Ultimamente l’opera di Maria e’ divenuta piu’ concettuale, abbandonando la scultura come oggetto, l’artista si e’ dedicata allo sviluppo di un’idea attraverso la sua azione in un sito pubblico. Per un periodo di quattro mesi Maria si e’ appropriata di un’angolo di strada molto visibile, ma frequentato solo da traffico automobilistico e lo ha trasformato in un punto di incontro per i residenti del suo quartiere, servendo da mangiare a chiunque era interessato. Il tutto e’ stato documentato con fotografie e video. Durante l’attivita’ svolta sull’angolo i partecipanti sono stati anche invitati a coprire una tovaglia completamente di perle. Ogni perla simbolizza ciascun membro della comunita’ e l’artista serve da catalizzatore nell’unificare il lavoro collettivo. La tovaglia come oggetto e’ il residuo e testimonianza tattile degl’incontri avvenuti sull’angolo pubblico.
Carmelo Antonio Saraceno
Voce del lavoro Gli uomini meridionali rivolgono al pubblico una facciata piuttosto stoica. Perche’ ho avuto un padre Italiano forte, se non rigido, e perche’ sono il primogenito, non sono stato incoraggiato a comunicare i miei sentimenti, se non sotterrarli sotto la guisa di autocontrollo e di una etichetta maschile. Cio’ nonostante, da giovane, benche’ i miei studi formali si sono composti di Scienza e Medicina, mi si e’ rivelato un impulso di svelare nella poesia, sebbene solo a me stesso e all’amore della mia vita, piu’ di quello che era permesso pubblicamente. Gradualmente pero’ la mia vita scientifica ha divorato le mie giornate come anche le possibilita’ di una espressione poetica. Tuttavia, giacche’ la mia carriera in Medicina progrediva, ho sentito un desiderio sempre piu’ pressante di ritornare allo scrivere. Son tornato all’Universita’ per una conoscenza approfondita della Letteratura e della lingua, e via facendo, di sera, ho ottenuto un titolo di Master di Letteratura Inglese. Questi studi mi hanno aiutato a sviluppare una prospettiva personale della poesia piuttosto diversa dalla norma. Penso che il mio ruolo di poeta non sia semplicemente di esprimere un’angoscia personale, o di creare opere applicabili solamente alla mia vita. Ne’ vorrei restringere il fuoco ad un pubblico esiguo e sofisticato all’esclusione della massa del pubblico. Piuttosto, vorrei sforzarmi a produrre opere significative in sentimenti ed esperienze sia con metafore e con una scelta di parole che tocchi un tasto universale, sebbene a molteplici livelli di contenuto e di simbolizzazione. L’oscuro e il profondo sarebbero abbandonati a favore del chiaro e dell’accessibile, senza trascurare lingua e tecnica inerente alla poesia, come generi tradizionali e gioco di parole. Per di piu’, sosterrei nella mia poesia un contenuto significativo senza negare al pubblico la chiave del significato dell’essenza del mio lavoro. La bellezza estetica del verso sarebbe congiunta a messaggi significativi e di molteplici piani, con applicazioni e relazioni facilmente collegati a tensioni e soggetti contemporanei.
Biografia
Carmelo e’ nato in Italia, a Reggio Calabria, nel ’47. E’ emigrato in U.S.A. con la famiglia nel ’55, ma e’ ritornato nel suo paese nativo varie volte; nel ’66, infatti, ha conosciuto Maria a Torino durante una visita fra i due padri. Si e’ sviluppato un grande amore, risultando in una lunga collaborazione a molti livelli. Infatti, a parte il loro legame romantico e famigliare, hanno creato due lunghe carriere parallele, lui Otorinolaringoiatra, e lei Audiologa, nello stesso studio per molti anni. Di recente, questa collaborazione si e’ trasformata nuovamente in una prospettiva comune dell’arte, tramite conversazioni, analisi, e discussioni giornaliere. Dopo una carriera in Medicina, Carmelo e’ tornato all’Universita’ per una laurea (Master of Arts ) in Letteratura Inglese. Ha pubblicato oltre una dozzina di poesie in vari giornali e ha vinto due premi a Tampa per le sue poesie. Questa recente collaborazione con Maria continua a svilupparsi, e le poesie qui presentate sono in parte sul tema dell’arte di Maria, e in parte sul riconoscimento delle varie tensioni subite da un Italiano all’estero. La poesia vive nella lingua di composizione e per non diminuirne l’efficacia, Carmelo ha deciso di lasciare qualche strofa in Inglese.
http://www.artmajeur.com/raggioverde/ INFO: 339 5607242
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